mercoledì, agosto 16, 2006

IL RULLARE DEL TAMBURO DI LATTA

Un giovane di 16 anni, con una divisa pesante e maledetta come quella delle SS, in una serata di guerra incontra un altro giovane, sempre in divisa ma della contraerea. Tempi difficili, immagino, in cui le quattro chiacchiere scambiate con qualcuno potevano benissimo essere le ultime mai pronunciate da una persona. I due ragazzi iniziano a parlare, si estraniano dalla realtà che li circonda, e immaginano il loro futuro. La giovane SS dice: "Voglio studiare e diventare uno scrittore". L'altro lo guarda e ribatte: "Io invece sarò un religioso". Sessant'anni dopo i due si ritrovano, rispettivamente, premio Nobel per la letteratura l'uno e Papa Benedetto XVI, l'altro.
Della vicenda di Gunter Grass mi interessa poco. Il suo passato da SS, due mesi a 16 anni senza mai prendere parte ad un'operazione e senza mai sparare un colpo nella Germania nazista che stava inesorabilmente crollando sotto i colpi degli alleati, sta scandalizzando la Germania e l'Europa. In molti vogliono che restituisca il premio Nobel, viene attaccato da tutte le parti. Sinceramente, mi sembra eccessivo. Grass, dopo la guerra, ha dimostrato con i fatti la sua caratura. Negli anni del delirio umano non si è mai macchiato di alcun crimine e se solo indossare una divisa maledetta lo è, allora sono in molti (anche in Italia) quelli che dovrebbero fare i conti col passato. Ma questi argomenti li lascio volentieri ha chi ha più cultura e sensibilità di me.
Io sono rimasto solo colpito dal ricordo di quell'incontro, tra due giovani che immaginavano il loro futuro quando nemmeno il loro presente era certo. Le strade e gli incroci che percorre la storia sono sempre stupefacenti.