giovedì, marzo 31, 2005

UNA MORTE DEGNA

Terry Schiavo è morta. Non so cosa dire, non riesco a farmi un'idea precisa sull'argomento. Di una cosa però sono sicuro: lasciarla morire di sete e di fame è stata una barbarie. Lo so: era ridotta ad uno stato vegetale, ad un guscio vuoto. Ma anche un guscio vuoto ha diritto ad un morte degna, quando possibile. E' in un ospedale del paese più ricco ed evoluto del mondo, questo era possibile.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Si è trattato di una vera barbarie che non ha giustificazioni in una società civile come la nostra. ma considero altrettanto barbaro e disumano lasciar morire di fame bambini (e adulti) consapevoli e coscienti, come succede in tutto il mondo ogni giorno. prova a immaginare cosa può significare vederti morire di fame, sentire i crampi allo stomaco e avvertire la vita che se ne va senza che tu possa fare nulla... e allora chiedo: se i media hanno la capacità di far emergere emozioni e indirizzare l'opinione pubblica perché non levano la proprio voce ogni istante del giorno per dire no ai milioni di esseri che muoiono nel mondo? Non credo che a quel punto chi comanda potrebbe far lo gnorri. per tutti questi esseri umani, che hanno avuto la sfortuna di nascere in una terra povera che non offre futuro, non esistono ricorsi alla corte costituzionale o presidenti che firmano un appello... Campanellino

2:02 PM  
Blogger bucaniere said...

Forse perchè il singolo caso, purtroppo, colpisce più delle tragedie collettive

4:31 PM  
Anonymous Anonimo said...

Tu credi? Eppure quando c'è stato lo tsunami in indonesia, se n'è parlato eccome... non pensi invece che ci siano notizie che fanno più tendenza, più alla moda perché in grado di fare audience? in fin dei conti della fame nel mondo ormai ne abbiamo le tasche piene, giusto...? E così dell'Iraq, del Congo, dei Paesi Sudamericani e i loro governi militari, degli squadroni della morte... E poi: se i giornali o le tv non ne parlano, significa - nella mente della persona comune -che non succedono, che non sono poi così gravi e che non c'è da preoccuparsi... E così tutti a dormire sonni tranquilli con buona pace di chi sa e fa i suoi comodi... E' questo che mi fa più rabbia... ma era tanto per aggiungere un po' di carne al fuoco sulla faccenda. Chissà se c'è qualche tuo collega che ha voglia di dire la sua e spiegarmi il vostro mondo dell'informazione...
Campanellino bis

6:16 PM  
Blogger bucaniere said...

Purtroppo le notizie non sono tutte uguali. Hai ragione quando dici che la fame nel mondo non fa più audience, non fa più tendenza. Ma, giudicandolo con l'ottica di un giornalista, la vicenda dei Terri Schiavo era molto particolare. Quindici anni in stato vegetativo, le polemiche tra chi avrebbe voluto darle una dolce morte e chi invece insisteva per mantenerla in vita, la scelta di farla morire di fame e sete dentro un ospedale super moderno, il riproporsi di una questione morale che da sempre divide opionioni e culture: tutti aspetti che non possono essere ignorati. E' nato così un caso mediatico che, inevitabilmente, è stato anche strumentalizzato. Ma non dimenticare un'altra cosa: quanto accaduto a Terri Schiavo può capitare ad ognuno di noi. Questo è forse l'aspetto più importante che ha attirato l'attenzione della gente. Un po' tutti hanno pensato: "e se capitasse a me?". Lo stesso pensiero non viene quando si vedono le immagini di gente che muore di fame in Africa o in Asia. E' una cosa bruttissima da dire, ma vera. E i media ne approfittano, tutti.

12:55 AM  

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