NON INFASTIDITE IL ROSSONERO
Qualche facezia. E' un po' lungo, lo so. Ma vale la pena di leggerlo, tratto dal sito bianconerionline:
P.S: A disposizione degli amici milanisti, se vogliono possono commentarlo o riportarlo sul loro blog. Ma che non si astengano....
dal Giornalista de "Il Giornale" ed opinionista di Tele Lombardia Marcello Chirico
TEST ANTIDOPING E RINGHI MILANISTI
Ssssssst...... Se in questi giorni vi capitasse di parlare del Milan, e magari di farlo non proprio in termini positivi, mi raccomando, fatelo sottovoce. E se per caso conoscete l'alfabeto dei sordomuti, utilizzate quello. Se poi non ne parlate proprio, meglio ancora: vi verrà recapitato direttamente a casa un encomio da parte della Presidenza del Consiglio.Perchè in questo democratico Paese, quando si chiacchiera (o si scrive) di calcio, è consentito rovesciare addosso ad una gloriosa - ma scarsamente rispettata - società come la Juventus Football Club ogni tipo di critica (che il più delle volte si trasforma in calunnia o ingiuria), mentre bisogna mettere la marmitta catalitica alla bocca ogni volta che si tira in ballo il Milan . Soprattutto su vicende delicate come quella del doping, delicatezza di cui non mi pare si sia fatto granchè uso nei confronti di medici, giocatori e dirigenti della Juve, ai quali (sul tema) è stato addebitato di tutto. La società rossonera è capitombolata da sola nel pantano del sospetto grazie ai suoi prodi Pancaro e Gattuso, rifiutatisi di sottoporsi dopo il match con la Roma agli esami incrociati sangue-urina dell'antidoping. Che fosse un loro diritto sottrarsi al prelievo sanguigno è un fatto acclarato, ma che possano essere ritenuti eticamente colpevoli lo è altrettanto. Soprattuto perchè appartengono ad uno dei più importanti club calcistici del mondo, il cui presidente onorario è niente meno che il premier nazionale e il vice-presidente esecutivo il numero uno della Lega. Il signore che, non più tardi di un anno fa, dichiarò (all'unisono col presidente Federale, Carraro, in passato pure lui numero uno di via Turati) che quanti avessero rifiutato il prelievo del sangue non sarebbero stati più convocati in nazionale. Sempre lui è solito utilizzare la frase " il Milan non è una società come le altre, ha doveri maggiori", proprio per descrivere meglio la particolare condizione dei propri tesserati. Già...Milan che dispone di quel Milan-Lab su cui i media si sono sperticati in elogi e che è diretto da quel luminare di Jean Paul Meesserman, il quale , prima della nota finale di Manchester, avanzò dubbi sull'eccessiva reattività atletica di quei giocatori juventini che si erano appena sbarazzati dei galacticos madridisti. E tutto perchè, anche quella volta l'avevano fatto correndo più degli avversari. Proprio come accadde alla Juve di Lippi dal '94 al '98 (e ciò gli permise di vincere tutto, in Italia e in Europa) e la Procura di Torino aprì poi un'inchiesta, perchè un allenatore sostenne che correva troppo.Anche in quegli anni esisteva l' antidoping, e i nostri giocatori non si sottrassero nemmeno una volta ai controlli: nessuno di loro venne mai - e sottolineo "mai"- trovato positivo, ma alla fine ci dissero che quegli esami non valevano nulla perchè fatti da un centro talmente inattendibile (quello dell'Acquacetosa) che venne poi chiuso. Ora, proprio per rendere quei test più mirati nella caccia all' Epo, è stato deciso di adottare il protocollo Wada (l'agenzia mondiale dell'antidoping) che prevede appunto l'esame incrociato sangue (facoltativo, per ora) e urine (obbligatorio). Esami voluti dalla Lega, dalla Federazione e persino da quell'Associazione Calciatori di cui Rino Gattuso detto "Ringhio" è consigliere. Chiedendo umilmente il permesso, è possibile domandare- dopo tutto quello che è stato detto sulla Juventus e i suoi tesserati - perchè proprio il consigliere AIC Gattuso ,che più di ogni altro suo collega dovrebbe conoscere le modalità di quegli esami, si è rifiutato di farsi bucare il braccino per un prelievo che sarebbe durato pochi minuti e, per giunta, effettuato da specialisti?Perchè, secondo la spiegazione data dall'interessato, in quella "stanzetta di 2 metri per 2", dove circolavano "una decina di persone" che di sicuro non saranno stati degli infermieri volontari ma professionisti del mestiere, "con siringhe sigillate ma buttate da una parte" (bhè, da qualche parte dovevano pure appoggiarle, non ti pare caro Ringhio?) lui quell'ago non se lo sarebbe mai fatto infilare. Perchè Rino e i suoi compagni non sono mica "degli animali"(e quelli che sono costretti a rivolgersi alle Asl, secondo lui cosa sono?). Totò avrebbe detto: ma questi sono uomini o caporali? O semplicemente dei furbacchioni che possono permettersi di raccontare di tutto, di esibirsi come testimonial di campagne contro la droga e il razzismo, eppoi eludere controlli ematici sollecitati dalla loro stessa Associazione, ammettendo tra l'altro di averne dato il consenso loro stessi,"solo che i controlli prima ci sono, poi spariscono e poi tornano nel girone di ritorno". Insomma: fategleli pure, ma quando e come pare a loro.Personalmente mi sarei aspettato da quel paladino della lotta al doping qual'è Adriano Galliani, che Pancaro e Gattuso venissero come minimo sottoposti a sanzione da parte della società Milan e Ringhio - per coerenza con quanto declamato l'anno prima dal suo vice-presidente- richiamato dal ritiro azzurro di Coverciano (tanto Lippi un centrocampista che lo sostituisse lo avrebbe trovato ugualmente, non vi pare?). Tutto questo non è avvenuto. Galliani, pur ribadendo la volontà di rendere obbligatorio il consenso all'esame incrociato, si è semmai premurato di evitare il linciaggio dei propri ragazzi ; e qualche giornalista zelante non ha mancato di rimarcare che "quanto all'onestà di Gattuso ci si possono mettere entrambe le mani sul fuoco". E su quella di Tacchinardi, Conte e Torricelli perchè non ce le dovremmo mettere? Così come non capisco perchè non bisogna credere a Del Piero - che anche sul campo ha dimostrato in più di un'occasione la propria signorilità, forse addirittura in modo più marcato dello stesso Gattuso - quando dice che dal '98 ad oggi ha sempre portato la stessa taglia di maglietta. Ammesso e non concesso che i giocatori bianconeri siano stati reticenti durante il processo di Torino, chiedo sommessamente perchè si debba prendere sempre per buono ciò che dichiarano quelli del Milan. Perchè quando loro dichiarono di non avere "nulla da nascondere" dobbiamo crederci per forza, e se invece lo dicono gli juventini addetti lavori e colleghi della stampa vengono puntualmente assaliti dai dubbi. Perchè loro possono pretendere il rispetto della privacy e gli juventini devono sentirsi gridare ladri e drogati in tutti gli stadi e non dire nulla. Perchè, signor Galliani? Perchè, signori dei media? Lo domandiamo sottovoce, nella speranza che così facendo nessuno si adombri e magari qualcuno ci risponda.
P.S: A disposizione degli amici milanisti, se vogliono possono commentarlo o riportarlo sul loro blog. Ma che non si astengano....
dal Giornalista de "Il Giornale" ed opinionista di Tele Lombardia Marcello Chirico
TEST ANTIDOPING E RINGHI MILANISTI
Ssssssst...... Se in questi giorni vi capitasse di parlare del Milan, e magari di farlo non proprio in termini positivi, mi raccomando, fatelo sottovoce. E se per caso conoscete l'alfabeto dei sordomuti, utilizzate quello. Se poi non ne parlate proprio, meglio ancora: vi verrà recapitato direttamente a casa un encomio da parte della Presidenza del Consiglio.Perchè in questo democratico Paese, quando si chiacchiera (o si scrive) di calcio, è consentito rovesciare addosso ad una gloriosa - ma scarsamente rispettata - società come la Juventus Football Club ogni tipo di critica (che il più delle volte si trasforma in calunnia o ingiuria), mentre bisogna mettere la marmitta catalitica alla bocca ogni volta che si tira in ballo il Milan . Soprattutto su vicende delicate come quella del doping, delicatezza di cui non mi pare si sia fatto granchè uso nei confronti di medici, giocatori e dirigenti della Juve, ai quali (sul tema) è stato addebitato di tutto. La società rossonera è capitombolata da sola nel pantano del sospetto grazie ai suoi prodi Pancaro e Gattuso, rifiutatisi di sottoporsi dopo il match con la Roma agli esami incrociati sangue-urina dell'antidoping. Che fosse un loro diritto sottrarsi al prelievo sanguigno è un fatto acclarato, ma che possano essere ritenuti eticamente colpevoli lo è altrettanto. Soprattuto perchè appartengono ad uno dei più importanti club calcistici del mondo, il cui presidente onorario è niente meno che il premier nazionale e il vice-presidente esecutivo il numero uno della Lega. Il signore che, non più tardi di un anno fa, dichiarò (all'unisono col presidente Federale, Carraro, in passato pure lui numero uno di via Turati) che quanti avessero rifiutato il prelievo del sangue non sarebbero stati più convocati in nazionale. Sempre lui è solito utilizzare la frase " il Milan non è una società come le altre, ha doveri maggiori", proprio per descrivere meglio la particolare condizione dei propri tesserati. Già...Milan che dispone di quel Milan-Lab su cui i media si sono sperticati in elogi e che è diretto da quel luminare di Jean Paul Meesserman, il quale , prima della nota finale di Manchester, avanzò dubbi sull'eccessiva reattività atletica di quei giocatori juventini che si erano appena sbarazzati dei galacticos madridisti. E tutto perchè, anche quella volta l'avevano fatto correndo più degli avversari. Proprio come accadde alla Juve di Lippi dal '94 al '98 (e ciò gli permise di vincere tutto, in Italia e in Europa) e la Procura di Torino aprì poi un'inchiesta, perchè un allenatore sostenne che correva troppo.Anche in quegli anni esisteva l' antidoping, e i nostri giocatori non si sottrassero nemmeno una volta ai controlli: nessuno di loro venne mai - e sottolineo "mai"- trovato positivo, ma alla fine ci dissero che quegli esami non valevano nulla perchè fatti da un centro talmente inattendibile (quello dell'Acquacetosa) che venne poi chiuso. Ora, proprio per rendere quei test più mirati nella caccia all' Epo, è stato deciso di adottare il protocollo Wada (l'agenzia mondiale dell'antidoping) che prevede appunto l'esame incrociato sangue (facoltativo, per ora) e urine (obbligatorio). Esami voluti dalla Lega, dalla Federazione e persino da quell'Associazione Calciatori di cui Rino Gattuso detto "Ringhio" è consigliere. Chiedendo umilmente il permesso, è possibile domandare- dopo tutto quello che è stato detto sulla Juventus e i suoi tesserati - perchè proprio il consigliere AIC Gattuso ,che più di ogni altro suo collega dovrebbe conoscere le modalità di quegli esami, si è rifiutato di farsi bucare il braccino per un prelievo che sarebbe durato pochi minuti e, per giunta, effettuato da specialisti?Perchè, secondo la spiegazione data dall'interessato, in quella "stanzetta di 2 metri per 2", dove circolavano "una decina di persone" che di sicuro non saranno stati degli infermieri volontari ma professionisti del mestiere, "con siringhe sigillate ma buttate da una parte" (bhè, da qualche parte dovevano pure appoggiarle, non ti pare caro Ringhio?) lui quell'ago non se lo sarebbe mai fatto infilare. Perchè Rino e i suoi compagni non sono mica "degli animali"(e quelli che sono costretti a rivolgersi alle Asl, secondo lui cosa sono?). Totò avrebbe detto: ma questi sono uomini o caporali? O semplicemente dei furbacchioni che possono permettersi di raccontare di tutto, di esibirsi come testimonial di campagne contro la droga e il razzismo, eppoi eludere controlli ematici sollecitati dalla loro stessa Associazione, ammettendo tra l'altro di averne dato il consenso loro stessi,"solo che i controlli prima ci sono, poi spariscono e poi tornano nel girone di ritorno". Insomma: fategleli pure, ma quando e come pare a loro.Personalmente mi sarei aspettato da quel paladino della lotta al doping qual'è Adriano Galliani, che Pancaro e Gattuso venissero come minimo sottoposti a sanzione da parte della società Milan e Ringhio - per coerenza con quanto declamato l'anno prima dal suo vice-presidente- richiamato dal ritiro azzurro di Coverciano (tanto Lippi un centrocampista che lo sostituisse lo avrebbe trovato ugualmente, non vi pare?). Tutto questo non è avvenuto. Galliani, pur ribadendo la volontà di rendere obbligatorio il consenso all'esame incrociato, si è semmai premurato di evitare il linciaggio dei propri ragazzi ; e qualche giornalista zelante non ha mancato di rimarcare che "quanto all'onestà di Gattuso ci si possono mettere entrambe le mani sul fuoco". E su quella di Tacchinardi, Conte e Torricelli perchè non ce le dovremmo mettere? Così come non capisco perchè non bisogna credere a Del Piero - che anche sul campo ha dimostrato in più di un'occasione la propria signorilità, forse addirittura in modo più marcato dello stesso Gattuso - quando dice che dal '98 ad oggi ha sempre portato la stessa taglia di maglietta. Ammesso e non concesso che i giocatori bianconeri siano stati reticenti durante il processo di Torino, chiedo sommessamente perchè si debba prendere sempre per buono ciò che dichiarano quelli del Milan. Perchè quando loro dichiarono di non avere "nulla da nascondere" dobbiamo crederci per forza, e se invece lo dicono gli juventini addetti lavori e colleghi della stampa vengono puntualmente assaliti dai dubbi. Perchè loro possono pretendere il rispetto della privacy e gli juventini devono sentirsi gridare ladri e drogati in tutti gli stadi e non dire nulla. Perchè, signor Galliani? Perchè, signori dei media? Lo domandiamo sottovoce, nella speranza che così facendo nessuno si adombri e magari qualcuno ci risponda.
6 Comments:
Come desideri, non mi astengo dai commenti: per dire che "qual è" si scrive senza apostrofo.
Risposta in puro stile berlusconiano: mai ribattere direttamente ma distogliere l'attenzione, evitare di commentare posizioni imbarazzanti. La lezione l'hai imparata bene. Anche la lingua italiana, devo ammettere, al contrario di certi giornalisti....
Beh, però questo giornalista del Giornale e opinionista di Telelombardia ha scritto un sacco di cose giuste. Infatti sulla vicenda Milan-doping è calato immediatamente il silenzio... E figurarsi se a Milano un Guariniello di turno si mette contro Berlusca...
Di Gattuso e Pancaro non parla più nessuno, guai a disturbare troppo il padrone. Mi ha fatto ridere la Gazzetta con le sue pagine assolutorie: vietato avere anche il minimo dubbio sui candidi e immacolati milanisti. Meglio sputtanare gli juventini, sport preferito da schiere di perdenti. Caro nietzsche mi pare che l'opionione pubblica non ci abbia assolto per niente, ma messo subito all'indice. Il polverone ha invece coperto le vergogne del Milan.
Se restiamo ai fatti nessun juventino dell'epoca è mai risultato positivo all'antidoping. E a quanto mi risulta nessuno ha mai rifiutato gli esami.
Caro Nietzsche ripeto quello che dicevo dopo la sentenza contro la Juve: non credo che i bianconeri siano gli unici nella storia recente del calcio italiano ad aver esagerato con i medicinali. Sono semplicemente gli unici nei confronti dei quali è stata aperta un'inchiesta.
Partigianeria a parte, è giusto che chi ha giocato sporco paghi (sai come la penso, anche restituendo i titoli vinti) ma credo anche che sia altrettanto giusto andare a vedere negli armadietti dei medicinali delle altre squadre. Di fronte al rifiuto di Gattuso e Pancaro di rifiutare l'esame del sangue (ma chi diceva "no" non doveva essere escluso dalla Nazionale? Una regola che vale per tutti escluso i milanisti?) si doveva quanto meno avviare una parvenza di chiarimento.
Non è stato fatto? Viva l'Italia. Andiamo avanti così...
"Il rifiuto di rifiutare" non va bene. Scusate il refuso.
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