domenica, agosto 14, 2005

LA BEFFA DIETRO L'ANGOLO

Eccola la beffa, sapevo che non poteva andare tutto liscio. Il Treviso, alla vigilia del suo primo campionato in A, apprende di non poter utilizzare il suo vecchio e glorioso stadio Omobono Tenni. Il perchè è presto detto: la Lega Calcio è disposta a concedere una deroga alla capienza minima richiesta (20mila posti) a patto che il Tenni venga portato da 9.400 a 15.000 posti. Ma questo, tutto sommato, sarebe il meno. La mazzata vera e propria riguarda le misure di sicurezza: a parte la realizzazione di nuovi ingressi regolati da tornelli, a parte i biglietti elettronici, i parcheggi per 15.000 posti, i servizi igienici e il potenziamento della rete di videosorveglianza, a parte tutto questo (che già basterebbe per rendere impensabile un qualsiasi ampliamento), la Lega Calcio in base al decreto Piasanu vuole la realizzazione di un'area di sicurezza ampia qualche centinaio di metri e delimitata da una nuova robusta recinzione e riservata solo ai possessori dei biglietti per la partita. Il che, per Treviso, che ha lo stadio a ridosso del centro, significherebbe far passare questa recinzione attraverso giardini, appartamenti, strade, case, garage e blindare per intere domeniche almeno mezza città. "Impensabile", ha detto Gentilini. Impensabile, veramente.

Però, però. Qualche brutto pensiero viene. Ad esempio: il decreto Pisanu è stato pubblicato il 6 giugno: perchè società e comune si sono accorti solo adesso del suo effetto dirompente? Gentilini, dopo un'ora di riunione con l'ispettore della Lega, aveva l'aria di chi si è tolto un peso. Anzi, aveva l'aria di chi qualcosa già sapeva ma ha preferito non dire niente per non passare alla storia come il (vice) sindaco che ha rovinato il sogno di A del Treviso. Il comune, senza ombra di dubbio, risparmierebbe almeno 600mila euro, se non il doppio, dichiarando inutile l'ampliamento visto che poi sarebbe impossibile attuare le misure di sicurezza. Fino ad oggi il comune, tra lo stupore generale, non ha mosso un passo per migliorare il Tenni nemmeno quando tutti chiedevano di partire con i lavori non sospettando nulla di queste prescrizioni: vuoi vedere che a Ca' Sugana qualcosa sapevano?

Capitolo nuovo stadio. Gobbo ha buttato l'idea di una cittadella polivalente, con tanto di stadio da 18-20mila posti, a Silea. Bel gesto, salvo precisare che la si potrebbe costruire solo con l'aiuto dei privati. Ma quale privato si accollerebbe i costi di uno stadio nuovo e a norma con le leggi per la sicurezza? Per rispettarle tutte, come ha osservato Gentilini, non basterebbe un'area di 300mila metri quadrati. Ne vale la pena per una squadra che, con molte probabilità, potrebbe fare solo una toccata e fuga nella massima serie?

Ad ogni modo il Treviso, salvo miracoli, giocherà la sua prima serie A a Padova. In bocca al lupo ai tifosi costretti a farsi l'abbonamento allo stadio e dotarsi di Telepass per l'autostrada.