IL SEGNO DI ZORO A TREVISO
Maldini, Spalletti, Lippi, Ronaldinho, Martins, Mancini, Ancelotti, Moggi e potrei continuare a lungo. Ognuno di loro è intervenuto sul caso Zoro, il giocatore del Messina che domenica voleva lasciare il campo perchè stufo di sopportare gli insulti razzisti che gli arrivavano dalla curva occupata dagli ultras interisti. Ha preso in mano il pallone, interrompendo il gioco, dirigendosi verso gli spogliatoi prima di essere intercettato e convinto a rimanere da Adriano e Martins. Un episodio che ha riportato sotto i riflettori la piaga del razzismo sui campi di calcio.
Bene, il caso vuole che Zoro, domenica prossima, sia uno dei protagonisti dell'incontro Treviso-Messina. Come tutti sanno gli ultras trevigiani si sono spesso fatti riconoscere per i loro atteggiamenti razzisti, colpendo soprattutto giocatori della propria squadra, l'ultimo in ordine di tempo Reginaldo. I giornali locali hanno chiesto un'intervista all'attacante biancoceleste: cosa assolutamente normale e, ritengo, doverosa considerate le circostanze. Ovviamente il solerte ufficio stampa del Treviso ha negato l'intervista, forse per "prudenza".
Tutto il mondo del calcio parla di quanto accaduto e, dico io, più se ne parla meglio è: hai visto mai che certa teppaglia tipica degli stadi cominci a vergognarsi. Treviso invece no. Reginaldo poi non può dire nulla, nemmeno esprimere solidarietà al collega Zoro.
Ormai non mi stupisco nemmeno più: non so se il Treviso si salverà, la sua dirigenza però è retrocessa da tempo.
Bene, il caso vuole che Zoro, domenica prossima, sia uno dei protagonisti dell'incontro Treviso-Messina. Come tutti sanno gli ultras trevigiani si sono spesso fatti riconoscere per i loro atteggiamenti razzisti, colpendo soprattutto giocatori della propria squadra, l'ultimo in ordine di tempo Reginaldo. I giornali locali hanno chiesto un'intervista all'attacante biancoceleste: cosa assolutamente normale e, ritengo, doverosa considerate le circostanze. Ovviamente il solerte ufficio stampa del Treviso ha negato l'intervista, forse per "prudenza".
Tutto il mondo del calcio parla di quanto accaduto e, dico io, più se ne parla meglio è: hai visto mai che certa teppaglia tipica degli stadi cominci a vergognarsi. Treviso invece no. Reginaldo poi non può dire nulla, nemmeno esprimere solidarietà al collega Zoro.
Ormai non mi stupisco nemmeno più: non so se il Treviso si salverà, la sua dirigenza però è retrocessa da tempo.
4 Comments:
Non è che il mondo del calcio offra molti fulgidi esempi di intelligenza (a Trieste, per esempio, sono presi peggio che da noi), però quello che dici tu è uno dei motivi per i quali dall'inizio del ca,pionato mi auguro che il Treviso calcio retroceda in B (o direttamente in C1, se possibile) e che tutti o quasi i suoi giocatori riescano a trovare il prossimo anno una sistemazione in A.
Avevano paura di quello che poteva dire Reginaldo? Avevano paura che potesse dire qualcosa anche sui precedenti episodi di tifo razzista a Treviso? Sai, sono così goffi e imbranati nel gestire i rapporti con la stampa (e con la città) che mi fanno un po' pena: è come se avessero dato una Formula 1 da guidare a un neopatentato.
Sono capitato nel duemilaecinque per sentire quel lattante di Ancelotti dire che lui avrebbe interrotto la partita Messina-Inter per i cori anti razzisti a Zoro. Proviamo a vedere che succede se interrompiamo Chievo-Milan di sabato prossimo, col Milan in vantaggio, per i continui cori razzisti diretti a Obinna, attaccante del Chievo. Meglio tornare nel 1400...
io co sta storia dei posti numerati anche in curva non vado più a vedere la partita, rischio di capitare in mezzo alla marmaglia destroide, che se non gridi con loro ti insultano e ti dicono di andare a scaldarti al palaverde...
Che, tutto sommato, non è una brutta idea... :-)) Cosa vuoi farci, il livello dei tifosi di calcio (soprattutto di calcio) è questo. Chi vuole solo godersi una partita ormai è costretto a starsene a casa.
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