mercoledì, aprile 13, 2005

TUTTI PER UNO....

Come mi capita spesso, sto leggendo due libri contemporaneamente. Niente paura, nessun esercizio culturale di particolare pregio: sono due romanzi leggeri, lettura di evasione. Uno è un classicissimo: "I tre moschettieri" di Alexander Dumas. L'altro è l'ultimo titolo di Valerio Massimo Manfredi, buon autore italiano di romanzi storici: "L'impero dei draghi". A dire il vero, quella dei Tre moschettieri è una rilettura. Come la maggior parte di noi, l'ho letto da piccolo nella tradizionale versione per ragazzi con tanto di illustrazioni. Adesso ho ricominciato a leggere in versione integrale, più adulta, alcuni grandi classici e Dumas non poteva mancare. Ma non è questo il punto. Mi piace sottolineare alcune differenze sostanziali tra i due libri.
Dumas prende il lettore per mano, si espone in prima persona collegando le varie fasi del romanzo. La trama sembra una sceneggiatura teatrale, con tanti dialoghi, cambi di ritmo e di scene. La storia scorre via veloce ma i personaggio non sono abbozzati, anzi. Certo, è un feuilleton pubblicato a metà Ottocento (1844 per l'esattezza) per un pubblico poco esigente. Ma la capacità di scrittura è sorprendente e non a caso ha influenzato generazioni di scrittori, registi, attori e interpreti vari. Oltre che di lettori, naturalmente. Un romanzo destinato al teatro e senza troppi ritocchi.

Discorso diverso per L'Impero dei Draghi. La trama è curiosa (nel 260 Dopo Cristo l'imperatore romano Valeriano viene catturato dai persiani in Anatolia con tutta la sua scorta, spedito a lavorare in miniera, muore ma i suoi riescono a fuggire e ad arrivare in Cina tra mille avventure. Più o meno è così) ma il libro ha un difetto di fondo: sembra scritto per diventare un kolossal e quindi personaggi appena abbozzati, grandi combattimenti, passioni travolgenti ma, sotto sotto, poca sostanza.

Tre Moschettieri e Impero dei Draghi: 161 anni li separano e si vede. Ma tra altri 161 sono sicuro che il primo si farà ancora leggere il secondo non so.....