martedì, settembre 13, 2005

TREVISO CALCIO 2

Il Treviso ha zero punti in classifica, zero gol fatti e quattro subiti (almeno tre per colpa del portiere-fenomeno che ci ritroviamo) e poco meno di cinquemila spettatori al seguito. Non sono certo numeri di cui andare fieri. La società, secondo la mia umile opinione, dovrebbe allora salvare il salvabile e sfruttare meglio la grande avventura della serie A, la prima della sua storia. Dovrebbe dare il via ad una sorta di "operazione simpatia", a prescindere dai risultati. Basterebbe poco. Le partite casalinghe si fanno a Padova? Bene, allora i trevigiani possono vedere il loro Treviso quando si allena, tutte le volte che vogliono. Non sarà come andare alla partita, ma almeno avrebbero l'occasione di stare vicino ai loro giocatori. La società potrebbe facilitare questi contatti, magari facendo allenare la squadra sempre al Tenni, così almeno lo si utilizza un po' oltre ad essere molto più facile da raggiungere.
I giocatori poi potrebbero andare un po' in giro (facciamo i banali: nelle scuole?), partecipare ad eventi, invitare di persona i tifosi allo stadio. Per non parlare dei giornalisti, che dovrebbero essere letteralmente tirati per i capelli dagli addetti stampa (anzi, addette) per realizzare interviste, speciali, approfondimenti. Dovrebbero essere invogliati a scrivere e a interessarsi di una squadra che, siamo onesti, non passerà alla storia per aver disputato un campionato strepitoso. Forse in via Foscolo dovrebbero lavorare più sull'immagine a livello locale e lasciare perdere le chimere dei giornali nazionali, per cui Treviso è la macchietta buona per i pezzi di "colore" e poco altro (leggetevi sulla Gazzetta di domenica la presentazione della partita con il Livorno, sembra la sceneggiatura di un fumetto Disney).
Invece sapete cosa succede? L'esatto contrario. Prendete quello che ho scritto sopra e rovesciatelo. Avrete l'esatta situazione di quello che accade al Treviso oggi. L'unica cosa che rimane immutata sono i risultati, quelli sì davvero penosi. Ma non meno dei dirigenti con la puzza sotto il naso (prendiamo Gardini e guardiamo il suo curriculum: con lui il Padova è fallito, il Treviso è già retrocesso una volta in C1 e alla Lazio l'hanno mandato via dopo un anno. E si crede Moggi...) e degli addetti (anzi addette, anzi: addetta) stampa abilissimi nel disseminare trappole per i colleghi giornalisti. E i tifosi: che non disturbino! Fuori dagli allenamenti, altrimenti i ragazzi si deconcentrano e poi la domenica non redono....

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Com,e ho già scritto altrove (scusate l'autocitazione) la squadra è in serie A, dirigenti e addetti stampa sono ancora qualche categoria sotto. Dovrebbero essere i giornali locali locali a far capire loro come si lavora (i mezzi ci sono) ma temo che preferiscano guardarsi in cagnesco e potersi vantare di aver dato il buco alla concorrenza sul 15enne senegalese che gioca con la primavera e che viene descritto come il nuovo Adriano (esempio inventato, ma era tanto per dare un esempio, ndr). Così le addette stampa faranno quello che vogliono, almeno fino alla retrocessione, e quelli che veramente devono lavorare con la squadra - che non sono i capi delle pagine sportive dei giornali - continueranno ad avere mille difficoltà.

12:46 PM  
Blogger bucaniere said...

E i capi, ovviamente, si guardano bene dal fare una qualsiasi critica visto che gli fa molto comodo avere l'appoggio della società quando vanno a fare gli inviati in giro per l'Italia....

5:11 PM  

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