giovedì, dicembre 01, 2005

UNA GIORNATA DA INCUBO

Ragazzi che giornata, questo 30 novembre 2005 me lo ricorderò a lungo.
Mattina: sto per uscire di casa quando squilla il telefonino, il capo. "Ma che ca... fate? Ma quanti buchi ti sei preso oggi? Ma come si può lavorare così? Por... put...! Non ci siamo! Ma stiamo scherzando? Ma...". Insomma, avete capito e qualcosa la tralascio pure. Un'incarnata in piena regola come non mi capitava da tempo e a cui non riesco nemmeno a rispondere. In poche parole la concorrenza ci "buca" con tre notizie: due tutto sommato passabili, una no. E io finisco nel centro del mirino. Mi prendo le mie responsabilità, ametto che sulla notizia più importante potevo essere più pronto, ma sono anche stato sufficientemente sfigato.

Riassumo come è andata. Alle 21,20 del giorno prima arriva in redazione una e-mail di un componente del famigerato comitato di via Capodistria che rivela gli accordi segreti presi con gestore, Questura e Prefetto per piazzare la famosa antenna al centro di tante polemiche. Verso le 21,45-21,50 mi telefona uno, io sono a casa con la mia dolce metà e non vedo l'ora di andarmi a vedere un film dopo una giornata intensa. "Senti _ mi fa _ vi è arrivata una lettera da parte di un componente del comitato? No, perchè ti pregherei di non pubblicarla. E' un dissidente che ci spara addosso di tutto. Puoi farmi questo piacere?". Ovviamente no, anche perchè non so nemmeno di cosa stia parlando e lui non mi dice niente di più. Per scrupolo, tanto per vedere se la mail è veramente arrivata, chiamo il capo ma è già andato via. "Beh, ci pensiamo domani", dico anche perchè, a quanto ne sapevo, non era altro che una lettera di polemiche come ne arrivano tante. Non ci penso più. E invece..... Quella cazzo di mail conteneva tutta la storia del Prefetto e degli accordi segreti ma nessuno, in redazione, l'ha vista e solo io sapevo della sua esistenza anche se ne ignoravo la vera importanza. La concorrenza invece è prontissima e ci fa un pezzo. Io quindi finisco tra le grinfie del capo. "Hai dormito", mi sento dire. Non posso che dargli ragione, ma il destino è stato cinico e baro.

Passo la giornata a recuperare i "buchi" minori, dalla storia delle antenne vengo esautorato d'ufficio. Gli impegni si accavallano e non ho il tempo di stare dietro a tutto. Alle 17 dovrei andare a seguire un convegno, alle 15 dovrei invece sentire per un'agenzia il segretario generale della Uil Angeletti in visita a Treviso. Ovviamente non ci riesco perchè, altrimenti, non potrei tirare su i "buchi" per il giornale e poi andare al convegno delle 17. Mi faccio coprire da un collega gentilissimo che mi passa le dichiarazioni del sindacalista. Scrivo il pezzo e lo mando via:17,15. Faccio per uscire per andare al convegno, sono in strada, quando mi chiama un altro collega appena giunto sul posto: "Qui non c'è nessuno, l'orario giusto era alle 16". Penso di essere finito in incubo: ci mancava solo l'orario sbagliato. Torno indietro, mi attacco al telefono e recupero tutte le notizie per i capelli.

Alle 20,00 esco per andare a fare il servizio sulla partita della Benetton. Nel momento della palla a due mi chiama un amico e mi tiene 5' al telefono sfogandosi per il buco dell'antenna, mi esprime solidarietà e per questo lo ringrazio. Recupero il posto a bordo campo e il telefonino squilla di nuovo: il capo dell'agenzia. "Allora il pezzo su Angeletti?". Cado dalle nuvole, l'incubo ricomincia. "Ma se te l'ho mandato almeno tre ore fa!", ribatto seccato. "Non ho visto niente, rimandalo". E come, col piccione viaggiatore? "Adesso non posso, sono alla partita e ad almeno 10 km dal computer". "Quando torni indietro rimandalo subito, al massimo entro le 22,30". Faccio un paio di conti e mi convinco che ce la posso fare: per le 22,30, al massimo 22,45, sono in grando di ultimare il servizo sull'incontro e rispedire quell'altro. Salvo imprevisti.... che puntualmente arrivano. La partita, per la prima volta nella stagione, va ai supplementari e finisce alle 22,30 o poco dopo. A quel punto non ho scelta: dalla sala stampa del Palaverde prima termino la cronaca della partita poi mi rimetto a scrivere per la seconda volta il pezzo sindacale (per fortuna avevo dietro gli appunti). Morale della favola: spengo il portatile che sono già le 23,15 e non riesco a capire a chi potrà mai servire un lancio di agenzia su Angeletti a quell'ora lì.

Torno a casa sconsolato ma, prima di buttarmi a letto, faccio un controllo: alle 17,15 la mia casella postale indica che l'articolo su Angeletti è stato correttamente spedito e ricevuto, almeno su questo non ho colpe qualcuno poteva guardare meglio la posta (una persecuzione sta' storia della posta non vista...). Magra consolazione. Il buio cala su un giorno da dimenticare, sempre che gli incubi non ritornino....

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Non pensarci più di tanto, a volte capitano anche giornate come questa. In genere precedono sempre giornate eccezionali, così le gusti meglio! A domenica

3:32 PM  
Anonymous Anonimo said...

Quante giornate trascorse cosí... Tranquillo vecchio Bucaniere, tutto passa, soprattutto in certi ambienti.
Sandrino

8:24 PM  
Blogger bucaniere said...

Sandrino, allora ci sei! Sì, immagino che tu capisca perfettamente cosa ho passato ;-).
Per Anonimo (ma mica tanto): spero proprio che domenica sia eccezionale, intanto mi metto a dieta...

9:08 PM  

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