giovedì, agosto 24, 2006

SOTTO CON L'OPPOSIZIONE

Mitico Benigni l'altra sera durante uno speciale di Primo Piano su Rai Tre: "No, adesso basta prendere in giro Berlusconi. Dopo anni passati a fare battute sul governo, adesso mi sembra giusto concentrarmi sull'opposizione...".

mercoledì, agosto 23, 2006

GIUSTIZIA PAGLIACCIA

Una domanda: ma perchè se la Juve fa ricorso al Tar l'Uefa minaccia di escludere tutte le squadre italiane, nazionale compresa, dalle manifestazioni internazionali? Altro aspetto paradossale della giustizia sportiva. Il concetto di "responsabilità oggettiva" che non trova riscontro in nessun altro ordinamento giuridico, è una vera e propria aberrazione. ma in base a cosa se io commetto un'infrazione devono pagare tutti? Ma che senso ha? Altro buon motivo per cui la Juve deve ricorrere alla giustizia ordinaria: vediamo di far cadere questo castello di carte...

LA NAVE CHE AFFONDA

A questo punto mi auguro proprio che la Juve faccia veramente ricorso al Tar. Fin dall'inizio di Calciopoli ho detto e ripetuto che il marcio c'era e che la dirigenza della Juve doveva pagare assieme a tutti quelli che hanno gestito il calcio negli ultimi anni. Ma ora, dopo un processo ridicolo e dopo sentenze ancora più ridicole che hanno il gusto della vendetta e dell beffa più che della giustizia (quale logica sta dietro alla condanna in B con 17 punti di penalizzazione per la Juve e l'ammissione del Milan ai preliminari di Champions? Perchè è stato revocato alla Juve e dato all'Inter lo scudetto 2005/2006 sui cui non c'era alcun provvedimento? E lo scudetto 2004/2005, pure quello revocato, perchè non è stato assegnato ad altri? E si potrebbe continuare a lungo...) dico che la Juve fa bene a ricorrere alla giustizia ordinaria anche a costo di non poter più mettere piede in Europa per anni. La giustizia sportiva, che viaggia con regole tutte sue e che nulla hanno a che fare con le regole del diritto comune, è giusto che scompaia o che si adegui. Che si limiti a sanzionare squalifiche per quanto accade in campo e che lasci tutto il resto a giudici veri. Ormai le società di calcio sono aziende a tutti gli effetti con fatturati in milioni di euro e non è possibile giudicarle solo col metro sportivo. Signori: se volete vedere vero sport andate da un'altra parte, possibilmente dove scorrono molti meno soldi. Lasciate perdere il calcio, che non è più sport ma solo affari. E nessuna azienda verrebbe mai condannata per aver saputo fare bene i propri affari (ricordo che alla Juve, nonostante tutto, non è stato riconosciuto alcun illecito).
Intanto, con il concreto rischio di un blocco dei campionati, mi fanno sorridere le notizie di mercato sparate a tutta pagina con l'enfasi tipica di chi ignora quello che sta accadendo. La classica immagine dell'orchestrina che suona allegramente mentre la nave affonda.

mercoledì, agosto 16, 2006

AAA QUALCOSA DA FARE CERCASI

Leggo questo articolo di Corriere.it e mi viene un solo commento: trovategli qualcosa da fare (che non sia governare) altrimenti non so proprio dove andremo a finire...

IL RULLARE DEL TAMBURO DI LATTA

Un giovane di 16 anni, con una divisa pesante e maledetta come quella delle SS, in una serata di guerra incontra un altro giovane, sempre in divisa ma della contraerea. Tempi difficili, immagino, in cui le quattro chiacchiere scambiate con qualcuno potevano benissimo essere le ultime mai pronunciate da una persona. I due ragazzi iniziano a parlare, si estraniano dalla realtà che li circonda, e immaginano il loro futuro. La giovane SS dice: "Voglio studiare e diventare uno scrittore". L'altro lo guarda e ribatte: "Io invece sarò un religioso". Sessant'anni dopo i due si ritrovano, rispettivamente, premio Nobel per la letteratura l'uno e Papa Benedetto XVI, l'altro.
Della vicenda di Gunter Grass mi interessa poco. Il suo passato da SS, due mesi a 16 anni senza mai prendere parte ad un'operazione e senza mai sparare un colpo nella Germania nazista che stava inesorabilmente crollando sotto i colpi degli alleati, sta scandalizzando la Germania e l'Europa. In molti vogliono che restituisca il premio Nobel, viene attaccato da tutte le parti. Sinceramente, mi sembra eccessivo. Grass, dopo la guerra, ha dimostrato con i fatti la sua caratura. Negli anni del delirio umano non si è mai macchiato di alcun crimine e se solo indossare una divisa maledetta lo è, allora sono in molti (anche in Italia) quelli che dovrebbero fare i conti col passato. Ma questi argomenti li lascio volentieri ha chi ha più cultura e sensibilità di me.
Io sono rimasto solo colpito dal ricordo di quell'incontro, tra due giovani che immaginavano il loro futuro quando nemmeno il loro presente era certo. Le strade e gli incroci che percorre la storia sono sempre stupefacenti.