lunedì, febbraio 28, 2005

E BRAVO PRESIDENTE

Mi è piaciuta molto la bacchettata che Ciampi ha rifilato a Berlusconi. In poche parole: Berlusconi aveva invitato il Presidente della Repubblica a non farsi ingannare dalle "sirene della sinistra". Ciampi gli ha risposto in modo duro ma garbato: "Non è costume del presidente dare ascolto a suggestioni e suggerimenti da qualsiasi fonte provengano". Con grande eleganza gli ha fatto presente quale deve essere il comportamento di chi è chiamato a governare un paese. Il Berlusca si dimentica troppo spesso che quando parla (purtroppo) rappresenta tutti gli italiani e non solo chi lo ha eletto. Per fortuna c'è Ciampi a ricordarglielo.

SFOGO

Non me ne frega niente se qualcuno (e so già chi) mi accuserà di essere poco sportivo, ma quello che penso lo dirò lo stesso: sono stufo di vedere il Milan vincere solo ed esclusivamente per colpi di...fortuna. Avete visto il derby? La partita di Manchester? Quella di Reggio Calabria? Quella in casa con la Lazio? E quella con il Cagliari? Gol fortunosi arrivati dopo rimpalli incredibili o autogol fantozziani. Cari milanisti: ma ve ne vantate anche? E poi vedere Berlusconi che gongola sulle tribune di San Siro....insopportabile.

sabato, febbraio 26, 2005

CARO PRESIDENTE, MA QUANTO GUADAGNI?

Non posso fare nomi, ma la storia è vera. Un consigliere comunale da poco nominato presidente di una società partecipata si è lamentato perchè guadagna "solo" milletrecento euro al mese. Il suo predecessore prendeva più del doppio. Ora: per diventare presidenti di simili società non occorrono titoli di studio particolari, curriculm o competenze specifiche. Basta avere in tasca la tessera di partito giusta. E infatti la persona in questione ha inaspettatamente sbaragliato una concorrenza in qualche caso sicuramente più qualificata. Altra cosa da sottolineare: il compenso del presidente è stato ridotto dalla Giunta in rispetto ad una politica di tagli che coinvolge tutti i settori della macchina comunale. Ci mancherebbe solo che non venissero toccati stipendi elargiti con tanta facilità e pagati dai contribuenti.
Fossi in lui non mi lamenterei troppo e considererei quei soldi come una bella vincita alla lotteria.

INQUINI? ALLORA PAGHI

Facciamo le dovuto premesse: Londra non è Treviso, ma dai buoni esempi si può sempre imparare. Il sito www.verdi.it (ripreso anche dal quotidiano delle buone notizie di Jacopo Fo) riporta questa notizia: "Sono passati esattamente due anni da quando il centro di Londra e' diventato a pagamento. Il sindaco Ken Livingston ha presentato i risultati: nelle casse dello Stato sono entrati 243 milioni di euro, soldi che verranno interamente reinvestiti nel trasporto pubblico. Il traffico nel centro citta' e' diminuito del 15% e gli incolonnamenti di automobili si sono ridotti di un terzo. La puntualita' degli autobus e' aumentata del 60% e gli incidenti sono diminuiti del 5%". Domanda: la stessa cosa potrebbe essere attuata in un qualsiasi comune italiano?

venerdì, febbraio 25, 2005

AL NORD DELLA COREA

Di politica estera non ci capisco molto nonostante un paio di persone a me vicine con cui ogni tanto discuto. Ma più che intervenire, mi limito ad ascoltare dando quasi sempre ragione a tutti e due. Però c'è una cosa che non riuscivo e non riesco a capire: la questione Corea del Nord. Mi spiego. Per timore che Saddam avesse armi di distruzione di massa, mai trovate sempre che siano esistite, è stato invaso un paese ed è ancora in corso una guerra. Azione militare benedetta da tutti, ovviamente dagli Usa che l'hanno voluta e dagli alleati compreso il nostro scodinzolante presidente del consiglio. Non si fa nulla però per limitare un paese non meno pericoloso (per chi poi....) come la Corea del Nord che armi di distruzione di massa ce le ha (armamenti nucleari) e minaccia pure di usarle! Non capisco. Non che voglia un'altra guerra, per carità. Ma almeno un po' di coerenza. Isomma: per cosa cavolo è stato invaso l'Iraq? Per trovare armi che non ci sono? Per deporre un desposta sanguinario? Sì? Bene. Allora una buona parte dei despoti africani o asiatici dovrebbero cominciare a tremare.
Ma torniamo alla Corea del Nord. Leggo che Putin e Bush hanno detto "la Corea del Nord non deve avere armi nucleari..". Caspita, se ne sono accorti! Voglio proprio vedere cosa succede.

LA SOLITUDINE DELL'ASSESSORE

Chi c'era riferisce di una discussione che dire accesa è dir poco. Mi riferisco a quella di ieri tra l'assessore comunale all'ambiente Michele Chiole e il vicepresidente della Provincia Leonardo Muraro. Oggetto: i provvedimenti per contrastare l'inquinamento da polveri sottili. I due si sono detti di tutto. Chiole avrebbe voluto che la Provincia prendesse una decisione chiara in materia, assumendosi la responsabilità di imporre misure restrittive ai comuni limitrofi. La sua idea rimane la solita: che tutti adottino la circolazione a targhe alterne almeno per due giorni alla settimana. Al momento la fa solo Treviso ma per cinque giorni su sette.
Ma da questo orecchio Muraro, e più di lui presidente Zaia, non ci sentono. Anzi, hanno invitato il Comune a sospendere ogni limitazione. Ieri il presidente Zaia, mentre Chiole e Muraro "discutevano", ha confidato: "Treviso avrebbe voluto che io ordinassi agli altri comuni di limitare il traffico, ma non lo farò. Invece chiederò al sindaco Gobbo sospendere le iniziative che sta portando avanti". Come dire: "volevano farmi passare per cattivo? E adesso che si arrangino". Poi ha aggiunto: "Mi hanno chiesto di prendere una posizione è io l'ho presa: che siano loro ad assumersi la responsabilità di portare avanti simili provvedimenti". Zaia avrebbe anche definito Chiole "più realista del re" considerata la sua tenacia nel difendere le targhe alterne anche quando la sua stessa giunta sembra essere contraria. Davvero un brutto momento per Chiole. E' sempre più isolato. A Ca' Sugana non trova appoggi, in Provincia meno che meno. E anche il gruppo di maggioranza borbotta infastidito da tutte queste limitazioni. Oggi sarà il giorno decisivo: la Giunta si riunirà per decidere se continuare con le limitazioni oppure sospendere.
Si accettano scommesse su come andrà a finire. Secondo me, lunedì gireremo tutti tranquillamente in macchina. Alla faccia delle Pm10.

OCCHIO AL MINI

Ho appena letto sul blog Tanhauser che i mini-mac, il nuovo computer della Apple venduto a circa 500 euro, non riconosce un gran numero di monitor. Il problema non è da poco, visto che la principale qualità del mini-mac dovrebbe essere proprio la sua capacità di collegarsi con ogni tipo di video. Un modo per convincere chi normalmente usa Pc windows a fare il salto della barricata. Per avere ulteriori informazioni leggere qui.

mercoledì, febbraio 23, 2005

LEGA, SUSSURRI E GRIDA

Qualche pettegolezzo da Ca' Sugana e immediate vicinanze. All'interno del gruppo di maggioranza non si respira un'aria buonissima. Tra i consiglieri c'è tensione. Il blocco dei leghisti puri, l'ala più popolana del Carroccio, ha mal digerito alcune cose: prima il piano antenne adesso alcuni progetti urbanistici in fase di approvazione. Lunedì pomeriggio in commissione urbanistica un consigliere leghista ha votato contro un progetto appoggiato dalla maggioranza, evento rarissimo in un movimento monolitico con la Lega. Si dice che il segretario comunale non abbia però detto nulla. Una settima fa invece, quando un altro consigliere del carroccio si limitò ad astenersi durante un'altra votazione contestata, lo stesso segretario comunale intervenne e fece una solenne lavata di capo al blando dissidente rammentandogli che nelle Lega tutti remano dalla stessa parte. Una disparità di trattamento che non è passata inosservata e che ha provocato ulteriori tensioni. Si attendono sviluppi.

martedì, febbraio 22, 2005

UNIONE , CHI DI POLVERE FERISCE...

Dedicato ad un amico che sta passando un brutto momento .....
"Lo incontrai un giorno e mi disse: sindaco questa domenica faremo il sorpasso. Io mi misi a ridere e risposi: attento perchè ti faremo magiare la polvere. Ci sono stati sessanta giorni senza pioggia e tutta la polvere l'ha mangiata lui ah, ah, ah!!!".
Parole e risate del vicesindaco Giancarlo Gentilini dopo Treviso-Triestina 2-0.

domenica, febbraio 20, 2005

C'ERA UNA VOLTA IL NANO DELLA LOGGIA

Chi non è di Treviso non lo conosce e quindi non gli importerà nulla di questa notizia. Il "nano della Loggia" chiude. Dopo cinquant'anni Tiziano Torzo smonterà la sua bancarella di giocattoli nata sotto la Loggia del Cavalieri e poi spostata nella vicina Piazza Esperia. I suoi non erano, e non sono, giocattoli normali. Generazioni di trevigiani hanno lasciato gli occhi su quei soldatini, gli indiani, le macchinine a molla, gli animali di plastica, sui palloncini colorati e sulle bandiere di Juve, Inter, Milan e Ferrari esposte con più o meno evidenza a seconda dei successi del momento. E i giochi non sono mai cambiati, resistendo alle mode e ai videogames. E questo perchè, nonostante tutto, anche i bambini non cambiano mai e prima di diventare grandi preferiscono sognare con soldatino in mano piuttosto che davanti ad uno schermo. Ho tanti ricordi legati al Nano: le volte che ricevevo in regalo i soldatini (rigorosamente Marines), i giri mostruosi a cui costringevo i miei genitori pur di passare anche per pochi minuti sotto la Loggia. Negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta la Loggia dei Cavalieri era diversa, magari esteticamente più brutta di adesso perchè non restaurata, ma sicuramente più viva. Sotto c'erano i giochi del Nano e i libri di Tarantola. Scaffali interi pieni di volumi di ogni tipo, dai fumetti ai testi di scuola: tutti rigorosamente usati. Anche lì, quanti ricordi. Con poche lire ti portavi a casa chili di avventure, quintali di sogni. Mi viene in mente un libro tra i tanti, trovato un pomeriggio dopo aver rovistato tra pile e pile di volumi. Avrò avuto dodici o tredici anni, una delle prime volte in cui andavo in centro da solo e con qualche soldo in tasca. Me ne tornai a casa con l'edizione per ragazzi dell'Ultimo dei Mohicani di James Fenimore Cooper. Un libro che trovai meraviglioso. Adesso lo sto rileggendo, in versione integrale, e mi sono tornati in mente quei giorni.
I tempi sono cambiati. Tarantola sotto la Loggia non c'è più, da anni l'attività si è trasferita in un'altra parte del centro trasformandosi in una libreria vera ma senza poesia. La Loggia è stata restaurata, adesso è bella ma senza vita. Il Nano invece va in pensione e anche la sua bancarella sparirà per sempre. E allora diciamolo: un altro pezzo della vecchia Treviso che se ne va.

UNA FACCIA DI BRONZO PRESIDENZIALE

Il blog "TrevisoNewYorkNietche" ne ha già parlato in un recente post, ma sull'argomento voglio tornarci lo stesso. Si tratta del comunicato con cui il presidente della Provincia Luca Zaia sbandiera i grandi risultati ottenuti dal tavolo tecnico zonale in materia di lotta allo smog. Al tavolo hanno partecipato i comuni confinanti con Treviso e Mogliano (24 compresi i due centri maggiori) a cui era stato chiesto di aderire all'iniziativa di istituire nei loro territorio il regime di circolazione a targhe alterne per almeno due giorni alla settimana. In caso contrario, le targhe alterne sarebbero rimaste un obbligo solo per Treviso e Mogliano ma per cinque giorni alla settimana. Tra i sindaci dei comuni minori c'era grande scetticismo. Loro, non essendo obbligati a prendere simili provvedimenti, di targhe alterne non ne volevamo proprio sapere. Ma nei giorni scorsi Zaia, e le interviste concesse a giornali e Tv e mai smentite ne sono testimoni, aveva garantito che sarebbe riuscito a convincerli perchè "Serve un piccolo sacrificio da parte di tutti". Altre perle: "Nessun problema, convincerò i sindaci", "andrò di persona al tavolo", "a fare le targhe alterne per due giorni la settimana non muore nessuno", "tutti devono capire". Risultato: Zaia alla riunione non s'è mai visto, le targhe alterne sono state sonoramente bocciate con grande irritazione di Treviso e Mogliano. Unico provvedimento la limitazione dell'orario di riscaldamento, che non servirà a niente perchè riguarda pochi condomini e perché non può essere controllata. E Zaia cosa fa? Brinda al successo, elogia l'impegno della Provincia nella lotta contro il Pm10 (strano, non se n'era mai accorto nessuno, al punto che la stessa Provincia non ha mai fatto niente prima di essere obbligata dalla Regione...) e attacca chi lo accusa di non aver voluto prendere una posizione, oltre che di aver disertato il tavolo. Incredibile e irritante. Leggere per credere.

“Grande prova di squadra da parte della Marca – afferma il presidente della Provincia di Treviso, Luca Zaia – Con la riunione di ieri si è visto chiaramente che il territorio, in caso di emergenza, è in grado di pensare e lavorare assieme. La Marca ha preso delle decisioni adatte alle esigenze specifiche delle singole località senza favoritismi. Lo stato dell’ambiente è una delle prime sfide che la nostra provincia ha dovuto e che ha saputo affrontare assieme. Un’unione già emersa dal Piano Strategico, che ha individuato nel secondo asse l’ambiente come una delle prime problematiche da affrontare unitamente. I Comuni, riunitisi ieri ad un tavolo di lavori, infatti sono riusciti a trovare punti di congiunzione nelle soluzioni offerte dalla Provincia. Infatti, della rosa di proposte fatte, sono state votate all’unanimità le seguenti: l’attuazione del blocco totale delle auto per due domeniche del 27 febbraio e 13 marzo, la limitazione di temperatura alle caldaie (20 gradi per le abitazioni, 18 gradi per le aziende), il divieto assoluto di combustione a legna e biomasse per impianti superiori ai 35 kw (in compresenza di combustibili gassosi), il censimento entro 90 giorni delle caldaie non convertite a combustibili ecologici delle istituzioni pubbliche. Mi rammarico che comunque si sia colta immediatamente l’opportunità per fare “polemica politica” a scapito della salute delle persone, guarda caso a meno di un mese dalle elezioni. Ho letto sui giornali che nel tavolo zonale indetto ieri, giovedì 18 febbraio la “Provincia è stata evasiva” ed ha mancato nel suo “ruolo di surroga e di coordinatore dei Comuni.” Mi dispiace dover sottolineare che l’Amministrazione provinciale fin dai primi allarmi sul futuro sforamento delle Pm10 nella Marca, si è erta a capofila nell’organizzazione di una strategia in concerto con tutte le amministrazioni comunali. Chi ha deciso di convocare i tavoli zonali con i 95 comuni trevigiani? La Provincia di Treviso non si è mai tirata indietro: a partire dall’organizzazione del Convegno a villa Franchetti sullo Stato dell’Ambiente dove invitava a prendere atto della situazione generale della nostra atmosfera, e a seguire la convocazione dei tavoli zonali programmati in tutto il territorio della Marca, e i precedenti incontri realizzati con le associazioni di categoria e con aziende per il reperimento di soluzioni alternative (come l’istituzione del bollino blu). La mancata risposta all’estensione delle targhe alterne a tutta la Marca va cercata altrove. La Provincia di Treviso non ha il potere di obbligare le altre amministrazioni comunali ad accettare le proprie decisioni. Inoltre per quanto riguarda le critiche alla mia assenza all’incontro di ieri, vorrei sottolineare che chi si è lamentato ha perso una buona occasione per stare zitto. Vorrei far notare che anche la signora Katia Signori, che ha tanto criticato la Provincia per l’assenza d’intervento, si è presentata in sostituzione del suo Sindaco, Diego Bottacin. Noi non ci siamo mai astenuti dalle nostre responsabilità: ai tavoli zonali in rappresentanza della Provincia non c’era uno stagista, ma il vicepresidente della Provincia che, per chi se lo fosse dimenticato, ricordo essere assessore all’ambiente e quindi la persona più indicata a rappresentarmi”.

P.s: Mentre il comunicato veniva inviato alle redazioni,Zaia rilasciava un'intervista (anche questa mai smentita) in cui afferma che la "Provincia ha il potere di precettare i comuni ma non lo eserciterà". Nessuna contraddizione con la riga letta qui sopra dove si dice "La Provincia di Treviso non ha il potere di obbligare le altre amministrazioni comunali ad accettare le proprie decisioni"?

sabato, febbraio 19, 2005

LA DANZA DELLE POLVERI

Non è stato un bel pomeriggio quello trascorso ieri dall'assessore Michele Chiole. Il tavolo tecnico zonale che riunisce 24 comuni dell'immediata periferia ha bocciato la proposta di estendere il regime di targhe alterne a tutto il comprensorio. In questo modo il comune di Treviso rimane da solo ad applicarle per cinque giorni alla settimana (Mogliano, al momento, lo fa per soli due giorni). Il che vuol dire che Treviso e Mogliano resteranno gli unici a combattere l'inquinamento da polveri sottili (Pm10) provocato dagli scarichi delle auto e dagli impianti di combustione.
Chiole è rimasto deluso. Contava molto sull'aiuto dei sindaci per poter attenuare i disagi dei residenti di Treviso. Ma non solo. Oltre ad essere deluso era anche un po' innervosito: adesso gli toccherà tornare in Giunta e chiedere ulteriori inasprimenti, come previsto dalla legge che impone ai comuni in fascia A (con più di 20mila abitanti) di ridurre le fonti di inquinamento dopo 35 sforamenti dei valori di Pm10. Il fatto è che sindaco e assessori vedono malissimo simili misure. Già acconsentire alle targhe alterne per cinque giorni alla settimana è stato uno sforzo. "Non andrò oltre _ confidava Chiole nei giorni scorsi _ spero che gli altri sindaci accettino di prendere gli stessi provvedimenti, così potremmo ridurre i giorni di targhe alterne da cinque a due. Non voglio andare in Giunta a proporre il blocco del traffico. Non voglio litigare con Gentilini per questo e, soprattutto, non voglio morire per questo". Il "morire", ovviamente, va inteso come fine della vita politica. Chiole invece dovrà fare proprio questo: speriamo che si salvi perchè, almeno in questi mesi, ha rivelato doti di buon senso rare in un politico.

BADA ALLA BADANTE

Da qualche mese sembra la principale occupazione dei vigili di Treviso: tormentare le bandanti che lavorano, numerose, in città. In genere si tratta di donne di mezza età arrivate nella Marca dalla Polonia, dalla Russia, dalla Lettonia e dall'Europa dell'Est più in generale. In alcuni giorni della settimana si ritrovano nei giardinetti attorno alle Mura oppure in centro per parlare, discutere, scambiarsi opinioni, raccogliere soldi o materiale da spedire a casa. Tutte operazioni innocenti, che ognuno di noi ha il diritto di fare. Ma per la Polizia Municipale non è così. Le badanti vengono prese costantemente di mira. Ogni volta che si incontrano trovano un viglie pronto a controllare documenti, indagare, verificare che non si tratti di "persone pericolose". Questo, del resto, è quello che vogliono gli amministratori, spaventati da chissà cosa. A Gentilini forse mancano i bei tempi in cui nei giardinetti si ritrovano ad ogni ora del giorno marocchini, albanesi, ghanesi. I bei tempi delle polemiche sulle panchine, dei "carri piombati" del "correre dietro le gazzelle nella savana" (per chi non si ricorda, tutte frasi dell'ineffabile Genty). Ora ci sono le badanti. Poco tempo fa l'ex comandante della Polizia Municipale di Treviso, che con Gentilini ha lavorato per nove anni, mi ha detto: "Ti rendi conto? Una volta ci chiedevano di liberare gli edifici disabitati occupati dagli extracomunitari, ora i vigili se la devono prendere con le badanti. Ma per quale motivo? Cosa avranno mai fatto queste signore? Tormentandole così forse le aiutano?". La risposta a chi è più saggio di me.

domenica, febbraio 13, 2005

PIANO STRATEGICO: SARA' SOLO FUFFA?

Due ore e mezza di video, interventi, promesse, buoni propositi, complimenti. Tanto è durata la presentazione del Piano Strategico della Provincia di Treviso. Ma dopo tanto parlare, rimane ancora aperta una questione: il piano strategico cos'è? Sì, vabbè: traccia le linee guida che dovranno guidare lo sviluppo del territorio. Bella frase, soprattutto se detta da un politico, ma sufficientemente vuota di significato. Da due anni il presidente Zaia ci propina questa tiritera del Piano Strategico, ci dice che comprende progetti che andranno a migliorare la viabilità, l'economia, il turismo, la vita di ogni giorno. Sarà, ma di azioni concrete non ne ho ancora viste. Allora mi chiedo un po' perfidamente: sotto sotto, c'è solo fuffa?

venerdì, febbraio 11, 2005

E TU CHE CINESE SEI?

Questa è clamorosa e a raccontarmela è stato un dirigente comunale assolutamente insospettabile e di cultura elevata, non un fesso qualunque. Durante una chiacchierata mi dice con espressione seriosa: "Lo sai che ho scoperto perché non vediamo mai funerali cinesi? Perché i loro morti li sciolgono nell'acido e poi riutilizzano i documenti per far entrare in Italia altra gente sotto falso nome...". Lo confesso: non gli ho riso in faccia, ma avrei dovuto farlo. Sui cinesi, che comunque rimangono una comunità molto chiusa e pochissimo integrata, se ne sentono tante ma questa le supera tutte. E allora io rilancio: non si vedono mai nemmeno funerali islamici. E loro dei morti cosa ne fanno? Li bruciano?

giovedì, febbraio 10, 2005

LE STILO-VOLANTI

Questa me l'ha raccontata un mio amico carabiniere, un ufficiale. Da circa un mese polizia e carabinieri hanno ricevuto delle nuove auto da utilizzare come "volanti", ovvero per il pattugliamento del territorio e per gli interventi d'emergenza. Bene, direte voi, finalmente dei mezzi nuovi per le nostre forze dell'ordine. Ma le cose non stanno proprio così. Le auto non sono altro che una sovrapproduzione della Fiat. La casa torinese si è trovata tra le mani un certo numero di veicoli invenduti e cosa ha fatto? Ha chiamato il Ministero dell'Interno e, in poche parole, gli ha imposto di prendersele. Non so però a che cifre. La cosa da ridere è che si tratta di modelli turbo diesel, veramente poco adatti allo scopo per cui carabinieri e poliziotti le dovranno usare. Lo dicono gli stessi agenti: il servizio delle volanti è fatto di brevi percorrenze, di lunghe soste a motore acceso, di repentini scatti (con un diesel ti voglio vedere...). Raramente si fanno molti chilometri di seguito, soprattutto ad alta velocità. Non proprio l'ideale per dei diesel. Risultato? L'anno prossimo, o anche prima, molte di queste auto avranno il motore da rifare. Scommettiamo?

mercoledì, febbraio 09, 2005

UNA PROMESSA E' UNA PROMESSA...

Da non credere. Il sito katwebsport pubblica questa notizia: un tifoso gallese di rugby si evira per festeggiare la vittora della propria nazionale sull'Inghilterra. Ogni commento è superfluo.

CARDIFF - Il fatto accaduto in Galles sabato scorso e reso noto dalla polizia di Cardiff ha dell'incredibile. I gallesi attendevano da 12 anni un successo sull'Inghilterra, e quando l'evento si è materializzato nella gara d'apertura del Sei Nazioni un tifoso della nazionale dei 'Dragoni' ha mantenuto la sua folle promessa. "Se il Galles vince mi taglio i testicoli", aveva detto l'uomo davanti agli amici, in un pub, prima della partita. Detto, fatto. Secondo quanto scritto nel rapporto della polizia, dopo la partita l'uomo è uscito dal locale, "pazzo di gioia" ed ha commesso l' assurdo gesto. Quindi è rientrato poco dopo mettendo in mostra sul bancone i propri testicoli, che si era tagliato per mantenere la promessa fatta.
Quando il 26enne Geoff Huish (questo il nome del tifoso) alla vigilia della sfida con l'Inghilterra aveva promesso agli amici che si sarebbe tagliato i testicoli in caso di vittoria dell'amato Galles, nessuno lo aveva preso sul serio. Ma si sbagliavano. Perchè, ammirata la vittoria del Galles (vittoria per 11-9), Huish non ha esitato a mantenere la parola: è andato a casa e con un coltello e si è mutilato. Quindi è tornato al pub per mostrare agli amici la prova della sua assurda onestà, ovvero l'evirazione. Trasportato d'urgenza in ospedale, è stato sottoposto ad un intervento di chirurgia plastica.

martedì, febbraio 08, 2005

PORTE APERTE ALL'USL

Siamo ridotti così. Oggi vado a fare una visita oculistica, entro nell'ambulatorio e inizio a parlare col medico. Noto subito una cosa: la porta aperta. Io spiego il mio (piccolo) problema, lui ascolta e fuori c'è un via-vai continuo di persone. Mi chiedo perché non la si possa chiudere e, quasi leggendomi nel pensiero, l'oculista dice: "vede come siamo ridotti? Con le porte aperte perchè mancano infermieri. Su questo piano ce una sola infermiera e deve fare la spola tra il mio ambulatorio, quello di ortopedia e i pazienti in attesa fuori. Un moto continuo, dentro da una parte e fuori dall'altra. Le porte non possono mai restare chiuse.
Nel suo caso _ fa rivolgendosi a me _ la cosa non è grave, ma se al posto suo ci fosse un paziente con qualche problema grave? La porta rimarrebbe aperta lo stesso e lei dovrebbe parlarmene con il via vai di gente che passa accanto. A questo siamo ridotti. Ma invece di assumere nuovi infermieri spendono i soldi per una sede più grande...".

ASSESSORE PER FAVORE, LA SCONGIURO!

Purtroppo non ho sentito la telefonata, ma il suo contenuto mi è stato confermato da più fonti. I virgolettati sono una mia ricostruzione ma mi dicono che non mi sono sbagliato di molto, anzi. Scena: ufficio dell'assessore all'ambiente del comune di Treviso Michele Chiole. L'assessore è da giorni nel centro del mirino perchè autore del piano antenne che sta facendo infuriare mezza città. Gli ultimi a lamentarsi, e a scendere in strada, sono stati i residenti di piazza Alberghetti del quartiere di Sant'Antonino, imbufaliti perchè il comune vuole mettere un'antenna alta trenta metri proprio all'interno dell'unico giardinetto pubblico della zona.
Trilla il telefono e una voce chiede a Chiole: "Per favore sposta l'antenna o succede un casino". Risposta: "No, non si può". L'altro insiste: "Ti prego fallo, altrimenti da qui non ne vengo più fuori. Dammi una mano...". Irremovibile l'assessore: "No. Per spostare l'antenne occorre cambiare il progetto e perdere almeno sei mesi. Poi ci parli tu con il gestore? Te la becchi tu una denuncia per interruzione di servizio pubblico? Non si può. Del resto avete scelto voi dove metterla, ci potevate pensare prima". Fine della chiamata.
All'altro capo della linea c'era un disperatissimo Sandro Zampese, leghista "doc" oltre che consigliere eletto a Sant'Antonino con percentuali bulgare. La vicenda dell'antenna gli sta facendo perdere credibilità e voti proprio nel suo feudo. Ovvio che cerchi di fare qualcosa. Peccato che non ci metta lo stesso zelo quando queste cose accadono in altri quartieri che, evidentemente, voti non ne portano.

lunedì, febbraio 07, 2005

SCRIVI ANCHE IL TU TUO CODICE

In libreria ci passo spesso, ogni tanto compro, in genere mi limito a dare un'occhiata agli ultimi titoli usciti. Nelle ultime settimane ho notato un proliferare di libri che trattano del Codice Da Vinci, il mega successo editoriale dello scrittore americano Dan Brown. Un libro sicuramente intrigante, che parla di misteriosi omicidi e, soprattutto, delle origini segrete del cristianesimo. Non mi dilungo sulla trama anche perchè è abbastanza nota. Quello che voglio far notare è un particolare fenomeno: lo sfruttamento di questo enorme successo. Da poco sono usciti due libri che spiegano (una decina di euro l'uno) i "segreti" del Codice Da Vinci andando a sviscerare, con metodi più o meno storici e credibili, il nocciolo delle credenze esoteriche alla base della storia. Pagine e pagine per illustrare i misteri e gli enigmi nascosti dietro le tele di Leonardo, all'interno delle cattedrali gotiche, in piccoli paesini dei pirenei francesi, celati molto abilmente tra le pagine del Nuovo Testamento. Il tutto per dare valore alle tesi sostenute da Brown, che mette in dubbio la figura di Gesù così come viene rappresentata dal cristianesimo. Nello stesso scaffale trovi però anche libri (anche qui dal costo di una decina di euro) che svelano la "menzogna" del Codice Da Vinci, altra montagna di pagine che spiegano altrattato credibilmente perchè quelle di Brown siano solo delle fandonie. In mezzo a tutto questo c'è anche una versione illustrata del "Codice" (22 euro), stessa storia ma corredata da foto, mappe e disegni, e "new entry" la versione economica del libro che tra qualche giorno verrà messa in vendita a 5 euro. Insomma: un'industria che sforna tutto e il contrario di tutto pur di vendere.
Non c'è che dire, ormai manca solo un'iniziativa editoriale che suoni più o meno così: "scrivi anche tu il tuo Codice Da Vinci!".

ANTENNA TI AMO E TI ODIO

Sentita ieri nei corridoi di Ca' Sugana, sede del municipio di Treviso. "Questo piano antenne fa schifo, oltre a farci perdere voti". Annotazione: il piano antenne è stato studiato, realizzato e approvato dalla Giunta, leghista. Chi si lamenta però è un leghista "doc", uno di quelli che da dieci anni contribuisce alla fortuna del Carroccio a Treviso. E all'interno della maggioranza non è il solo a pensarla così. Dicono che anche un assessore, in una recente riunione, abbia storto il naso e fatto buon viso a cattivo gioco. Le antenne a Treviso sono ormai diventate un caso, ogni volta che in una via cittadina si affacciano gli operai per piantare un ripetitore, i residenti scendono in strada, protestano, formano comitati. Le antenne non le vuole nessuno. E questo preoccupa chi bada soprattutto ai voti. Facendo due conti molto, ma molto approssimativi, qualche leghista ha calcolato che le antenne potrebbero costare circa tremila voti alle prossime elezioni. E il l'attuale sindaco Gobbo, l'ultima volta, è stato eletto proprio con uno scarto di tremila voti...

domenica, febbraio 06, 2005

CHI RUBA A CHI?

"Scaricare un film da internet è come rubare". Parola più, parola meno, è questo il concetto che viene ribadito da un spot proiettato al cinema prima dell'inizio di ogni film e rivolto a chi recupera dalla rete copie pirata delle pellicole in programmazione. Ma se "scaricare è rubare", chiedere sette o otto euro per andare al cinema cos'è?

sabato, febbraio 05, 2005

LE NOTIZIE DI ZAIA

Il presidente della Provincia Luca Zaia ha un'idea tutta sua di quello che serve e interessa ad un giornalista. Da qualche anno ha allestito un ufficio stampa imponente con tre addetti, computer, abbonamenti alle agenzie, un televisore costantemente collegato con canali di news. Ogni giorno inonda le redazioni con comunicati, interventi, repliche. Niente di strano, si comportano così moltissimi enti. Peccato però che l'ufficio stampa della Provincia si occupi solo ed esclusivamente di quello che fa il presidente e basta. Esempio. Giovedì ci sono stati i tavoli zonali contro lo smog. La Provincia ha convocato nella sua sede tutti i sindaci della Marca per decidere cosa fare per limitare l'inquinamento atmosferico, argomento di enorme interesse e molto atteso da tutte le redazioni. Comunicati stampa, intereventi sull'esito degli incontri? Nessuno. Però, a metà pomeriggio è arrivata via mail una bella nota con cui si ricordava che il presidente, il giorno dopo, sarebbe stato in diretta Tv per un'ora su una nota emittente locale. E non certo per parlare di smog. Una domanda: ma quello della Provincia è un ufficio stampa o di propaganda?

giovedì, febbraio 03, 2005

SERIE A, SERIE A

Due cose al volo: il Treviso ha appena superato il Perugia per 1-0, bel gol di Barreto (solo 19 anni ma un talento grande così) e vola al secondo posto. Al Tenni, per la prima volta da anni, si sono sentiti cori che invocano la serie A, pubblico in festa. Sarebbe da fare una foto alla classifica di questa sera e incorniciarla. Peccato che, squadra a parte, tutto il resto della società Treviso Calcio con la serie A non c'entri proprio nulla. Un esempio? Siamo in due a lavorare in sala stampa: io e l'inviato della Gazzetta dello Sport. Entrambi col computer sulle ginocchia, su una sedia di plastica a due passi dal muro. Per il resto un tavolaccio in mezzo alla stanza, qualche sedia, un paio di prese telefoniche contese dai fotografi. Proprio una bella sala stampa, non c'è che dire....

antenna su antenna

Il problema è noto: le antenne per la telefonia mobile. Nessuno le vuole perchè ritenute dannose, ma tutti vogliono il telefonino. Nessuno le vuole, ma tutti si lamentano se non c'è "campo". Paradossale quello che sta accadendo in un quartiere di Treviso. Il comune, su indicazione di un gestore, installa un'antenna proprio in mezzo ad un piccolo campo giochi. Sollevazione generale dei residenti giustamente preoccupati per la salute dei loro figli. Scatta allora una trattativa serrata e alla fine "rivoltosi" e comune trovano una mediazione: spostare l'antenna in una zona limitrofa. Viene individuata una piazzetta, ma appena si sparge la voce altra sollevazione, sempre dei residenti. A questo punto dovremmo deciderci: vogliamo i telefonini ultramoderni, o semplicemente moderni? Se sì, accettiamone anche le coseguenze. Altrimenti facciamo a meno del telefonino. A me, sinceramente, non dispiacerebbe.

mercoledì, febbraio 02, 2005

Voglia di apparire

La mia, per prima cosa. Sono mesi che seguo alcuni blog, che mi inserisco nei forum, lascio commenti. Adesso ho deciso: faccio il grande passo. Ecco quindi "Tra un 'isola e l'altra..." , spazio riservato alle mie curiosità e a quello che accade nella mia città, Treviso. Potrà non interessare a molti, ma a me sì.