VIETATO ARRENDERSI
leggete questo, le leggende dei soldati giapponesi che ancora credono di essere in guerra con gli Usa si rivelano vere. Come la storia di due ex fanti dell'esercito imperiale riemersi dalle montagne di Mindanao, dove sono rimasti nascosti negli ultimi 60 anni convinti di essere ancora in guerra. Lo scrive Repubblica.it. Questo il testo dell'articolo:
TOKYO - Una guerra infinita. Più di 60 anni a combattere un nemico invisibile mentre il mondo cambiava e si dimenticava di loro. Dalle foreste delle montagne di Mindanao sono riemersi due ex soldati dell'esercito imperiale nipponico rimasti per sei decenni a combattere contro gli invisibili soldati americani sbarcati sulle Filippine e fino alla fine del 2004 ancora all'oscuro con ogni probabilità della pace ritornata.
La notizia si è diffusa oggi con l'arrivo di tre funzionari dell'ambasciata giapponese a Manila giunti nel porto di General Santos a Mindanao per incontrare i due vegliardi, che per ora non si sono fatti vedere. "Stiamo cercando di fare il possibile per confermare l'identità dei due ex soldati", ha detto un alto funzionario.
Se l'incredibile vicenda risulterà vera, i due ex soldati ultraottuagenari raddoppieranno il record di resistenza ad oltranza di un soldato nipponico dopo la resa del Giappone nel 15 agosto 1945. Il precedente "record" venne stabilito nel 1974 dall'ex ufficiale dei servizi di informazione dell'esercito imperiale Hiroo Onoda, emerso dalla giungla dell'isola di Lubang, sempre nelle Filippine con il fucile ancora in mano.
Per il ministero della sanità giapponese, i due vegliardi hanno un nome: Yoshio Yamakawa, 87 anni, nato a Osaka e Tsuzuki Nakauchi, 85 anni, originario della prefettura di Kochi, entrambi della 30/0 divisione dell'esercito imperiale nipponico, che agli ordini del figlio degli di Hirohito aveva conteso metro per metro le Filippine all'avanzata delle truppe americane del generale Douglas McArthur.
Nel febbraio di quest'anno, un giapponese che aveva fatto della ricerca dei resti dei commilitoni scomparsi nelle Filippine lo scopo della sua vita, aveva inviato una petizione al ministero della Sanità: "Chiedo all'onorevole ministro di fare il possibile per rimpatriare tre sopravvissuti che si nascondono nelle foreste di Mindanao" diceva la petizione. C'erano i nomi dei due, più di un loro commilitone e sodale per 60 anni, anch'egli sopravvissuto, Reichi Sakurai, 93 anni.
Le ricerche lanciate dal febbraio scorso hanno dato esito, sembra, positivo per i primi due mentre del terzo non si hanno ancora tracce sicure. " Ancora non possiamo dire nulla di certo. Finché non incontreremo i due e non li identificheremo come veri giapponesi che parlano il giapponese, non si può escludere nulla" hanno detto prudenti i funzionari dell'ambasciata che stanno attendendo in un hotel di General Santos. La zona sarebbe controllata dai guerriglieri antigovernativi musulmani e questo spiega le difficoltà della ricerca di ex soldati di una guerra ben più grande e finita da 60 anni.
Stando a rivelazioni della stampa giapponese, i due irriducibili sarebbero stati ritrovati alla fine dello scorso anno da una donna filippina sposata con un giapponese. "All'inizio non volevano saperne di tornare in Giappone - ha raccontato la donna stando ad alcuni giornali - avevano paura di finire davanti alla corte marziale per alto tradimento".
TOKYO - Una guerra infinita. Più di 60 anni a combattere un nemico invisibile mentre il mondo cambiava e si dimenticava di loro. Dalle foreste delle montagne di Mindanao sono riemersi due ex soldati dell'esercito imperiale nipponico rimasti per sei decenni a combattere contro gli invisibili soldati americani sbarcati sulle Filippine e fino alla fine del 2004 ancora all'oscuro con ogni probabilità della pace ritornata.
La notizia si è diffusa oggi con l'arrivo di tre funzionari dell'ambasciata giapponese a Manila giunti nel porto di General Santos a Mindanao per incontrare i due vegliardi, che per ora non si sono fatti vedere. "Stiamo cercando di fare il possibile per confermare l'identità dei due ex soldati", ha detto un alto funzionario.
Se l'incredibile vicenda risulterà vera, i due ex soldati ultraottuagenari raddoppieranno il record di resistenza ad oltranza di un soldato nipponico dopo la resa del Giappone nel 15 agosto 1945. Il precedente "record" venne stabilito nel 1974 dall'ex ufficiale dei servizi di informazione dell'esercito imperiale Hiroo Onoda, emerso dalla giungla dell'isola di Lubang, sempre nelle Filippine con il fucile ancora in mano.
Per il ministero della sanità giapponese, i due vegliardi hanno un nome: Yoshio Yamakawa, 87 anni, nato a Osaka e Tsuzuki Nakauchi, 85 anni, originario della prefettura di Kochi, entrambi della 30/0 divisione dell'esercito imperiale nipponico, che agli ordini del figlio degli di Hirohito aveva conteso metro per metro le Filippine all'avanzata delle truppe americane del generale Douglas McArthur.
Nel febbraio di quest'anno, un giapponese che aveva fatto della ricerca dei resti dei commilitoni scomparsi nelle Filippine lo scopo della sua vita, aveva inviato una petizione al ministero della Sanità: "Chiedo all'onorevole ministro di fare il possibile per rimpatriare tre sopravvissuti che si nascondono nelle foreste di Mindanao" diceva la petizione. C'erano i nomi dei due, più di un loro commilitone e sodale per 60 anni, anch'egli sopravvissuto, Reichi Sakurai, 93 anni.
Le ricerche lanciate dal febbraio scorso hanno dato esito, sembra, positivo per i primi due mentre del terzo non si hanno ancora tracce sicure. " Ancora non possiamo dire nulla di certo. Finché non incontreremo i due e non li identificheremo come veri giapponesi che parlano il giapponese, non si può escludere nulla" hanno detto prudenti i funzionari dell'ambasciata che stanno attendendo in un hotel di General Santos. La zona sarebbe controllata dai guerriglieri antigovernativi musulmani e questo spiega le difficoltà della ricerca di ex soldati di una guerra ben più grande e finita da 60 anni.
Stando a rivelazioni della stampa giapponese, i due irriducibili sarebbero stati ritrovati alla fine dello scorso anno da una donna filippina sposata con un giapponese. "All'inizio non volevano saperne di tornare in Giappone - ha raccontato la donna stando ad alcuni giornali - avevano paura di finire davanti alla corte marziale per alto tradimento".
4 Comments:
Perché non metti i link agli articoli invece di fare copia-e-incolla?
Chi si collega al mio blog non ha bisogno di andare da altre parti...
Servizio "chiavi in mano".
:-)))
Posta un commento
<< Home