LE SCARPE DI CONDOLEEZZA
Repubblica.it, oggi, riporta questa notizia:
"Mentre il Sud degli Stati Uniti annega nell'acqua dell'uragano Katrina il segretario di Stato Condoleezza Rice spende "migliaia di dollari" nel negozio di Salvatore Ferragamo a New York e viene rimbeccata da un'altra cliente che grida al suo indirizzo: "Come osa comprare scarpe quando migliaia di persone stanno morendo o hanno perso il tetto?". La Rice - riporta oggi il "Daily News" - era stata avvistata ieri nel lussuoso negozio della griffe italiana sulla Quinta Strada. La donna che ha protestato nei suoi confronti è stata prontamente allontanata".
Mi colpiscono due cose: la Rice non è stata "rimbeccata" in mezzo alla strada o al mercato, ma in uno dei più esclusivi negozi della Quinta Strada con la clientela selezionatissima (selezione naturale, del resto, visti i prezzi...). Anche quella classe medio-alta che ha sempre appoggiato l'amministrazione Bush comincia a storcere il naso, quindi. Seconda osservazione: la contestatrice è stata allontanata. Non risulta quindi che la Rice abbia almeno tentato una risposta. Per carità: lei come tutti ha il diritto di entrare in un negozio è comprarsi un paio di scarpe in tutta tranquillità. Però, in questi casi e in una situazione così difficile, prima di mandare avanti le guardie del corpo sarebbe più opportuno affrontare chi ti contesta. Scommettiamo che se le avessero chiesto un autografo non avrebbe fatto allontanare nessuno?
"Mentre il Sud degli Stati Uniti annega nell'acqua dell'uragano Katrina il segretario di Stato Condoleezza Rice spende "migliaia di dollari" nel negozio di Salvatore Ferragamo a New York e viene rimbeccata da un'altra cliente che grida al suo indirizzo: "Come osa comprare scarpe quando migliaia di persone stanno morendo o hanno perso il tetto?". La Rice - riporta oggi il "Daily News" - era stata avvistata ieri nel lussuoso negozio della griffe italiana sulla Quinta Strada. La donna che ha protestato nei suoi confronti è stata prontamente allontanata".
Mi colpiscono due cose: la Rice non è stata "rimbeccata" in mezzo alla strada o al mercato, ma in uno dei più esclusivi negozi della Quinta Strada con la clientela selezionatissima (selezione naturale, del resto, visti i prezzi...). Anche quella classe medio-alta che ha sempre appoggiato l'amministrazione Bush comincia a storcere il naso, quindi. Seconda osservazione: la contestatrice è stata allontanata. Non risulta quindi che la Rice abbia almeno tentato una risposta. Per carità: lei come tutti ha il diritto di entrare in un negozio è comprarsi un paio di scarpe in tutta tranquillità. Però, in questi casi e in una situazione così difficile, prima di mandare avanti le guardie del corpo sarebbe più opportuno affrontare chi ti contesta. Scommettiamo che se le avessero chiesto un autografo non avrebbe fatto allontanare nessuno?
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