LA STAMPA FREE PRESS E I CONIGLI
Ho lavorato in una free press, per quanto anomala potesse essere Epolis (chiedo scusa ai colleghi se ne parlo al passato, ma al momento mi viene così). E fin dall'inizio ho colto da parte di chi lavorava nelle testate concorrenti (non tutti per la verità) una certa diffidenza, per non dire ostilità. Noi eravamo il giornale di rottura, quello che andava a scardinare il monolitico sistema di diffusione consolidato da decenni proponendo un quotidiano gratis, tranne una piccola quota venduta in edicola 50 centesimi e quindi alla metà del prezzo normale, ma ricco e completo come uno tradizionale. I primi a spararci addosso sono stati gli edicolanti, timorosi di perdere consistenti quote di mercato.
Ora, se penso a quelle polemiche, mi viene da ridere. Ho tra le mani una copia della Stampa, prestigioso quotidiano nazionale fondato nel 1867 come "Gazzetta Piemontese" e divenuto "La Stampa" nel 1894. Un giornale storico e autorevole, non certo una free press. Peccato che ormai venga distribuito quasi allo stesso modo: io, ogni giorno da mesi, trovo una pila di copie lasciate nella cassetta delle lettere del mio condominio. E così nei palazzi vicini e in quelli del quartiere e della città. E non si tratta dell'edizione del giorno prima, ma di quella in edicola. A Treviso, da metà pomeriggio in poi, centinaia di copie della Stampa vengono distribuite gratuitamente. Non sento però i colleghi gridare alla concorenza sleale come fecero in tanti (e hanno fatto fino all'ultimo) con noi, né gli edicolanti ribellarsi. Loro poi avrebbero tutti i diritti a lamentarsi perchè questo sì che è un vero mancato guadagno: il giornale torinese dovrebbe essere venduto solo in edicola, non regalato a pacchi.
Non ho sentito nessuno lamentarsi nemmeno di un altro fatto: sulle copie gratuite non c'è scritto "omaggio". Mi ricordo che quando uscì Il Treviso, gratuitamente come doveva essere, qualcuno andò anche a lamentarsi in comune e al comando della Polizia Locale perchè sulle copie distribuite non c'era stampata la parola "omaggio". Dicevano che doveva essere obbligatorio specificarla. Ma noi eravamo piccoli, la Stampa è un colosso. E contro i colossi tutti i tromboni della legalità, dell'etica giornalistica e della concorrenza leale, si spengono. La paura fa novanta e i conigli prosperano.
Ora, se penso a quelle polemiche, mi viene da ridere. Ho tra le mani una copia della Stampa, prestigioso quotidiano nazionale fondato nel 1867 come "Gazzetta Piemontese" e divenuto "La Stampa" nel 1894. Un giornale storico e autorevole, non certo una free press. Peccato che ormai venga distribuito quasi allo stesso modo: io, ogni giorno da mesi, trovo una pila di copie lasciate nella cassetta delle lettere del mio condominio. E così nei palazzi vicini e in quelli del quartiere e della città. E non si tratta dell'edizione del giorno prima, ma di quella in edicola. A Treviso, da metà pomeriggio in poi, centinaia di copie della Stampa vengono distribuite gratuitamente. Non sento però i colleghi gridare alla concorenza sleale come fecero in tanti (e hanno fatto fino all'ultimo) con noi, né gli edicolanti ribellarsi. Loro poi avrebbero tutti i diritti a lamentarsi perchè questo sì che è un vero mancato guadagno: il giornale torinese dovrebbe essere venduto solo in edicola, non regalato a pacchi.
Non ho sentito nessuno lamentarsi nemmeno di un altro fatto: sulle copie gratuite non c'è scritto "omaggio". Mi ricordo che quando uscì Il Treviso, gratuitamente come doveva essere, qualcuno andò anche a lamentarsi in comune e al comando della Polizia Locale perchè sulle copie distribuite non c'era stampata la parola "omaggio". Dicevano che doveva essere obbligatorio specificarla. Ma noi eravamo piccoli, la Stampa è un colosso. E contro i colossi tutti i tromboni della legalità, dell'etica giornalistica e della concorrenza leale, si spengono. La paura fa novanta e i conigli prosperano.
6 Comments:
Molto interessante. ma per caso non è che sia quella specie di promozione che tempo fa fecero sicuramente Repubblica (almeno per un mese) e, forse, il Corriere?
All'epoca il giornale si trovava nella buca delle lettere la mattina.
Un'ipotesi che avevo preso in considerazione pure io. Ma non regge più. Sono mesi che la Stampa viene distribuita gratuitamenta, almeno da aprile. Mi sembra un periodo un po' lungo per una promozione.
Oh meno male... adesso posso fare almeno... il POSTINO.
Manu, nel senso che ti specilizzi in piccoli post? :-))
Quella della Stampa è certo una promozione: è distribuita dal pomeriggio. Il treviso, invecie, lo si trovava gratis dal mattino.
Certo è un peccato che un'esperienza come quella di un giornale fre press "all'inglese" nopn abbia funzionato. Forse andava distribuito come giornale del pomeriggio, magari nelle stazioni (treni, bus, vaporetti, ecc.) per i pendolari.
Una promozione che dura da tempo però. Il discorso sul fallimento del sistema epolis, che comunque non è detto che non riprenda a breve, ci sarebbe un bel discorso da fare. Non penso che il problema sia la distribuzione: il giornale era molto letto e veniva trovato facilmente. Cosa che abbiamo potuto verificare con il contatto quotidiano con i lettori. I problemi, purtroppo, erano altri.
Ps: sandro, non riesco a lasciare commenti sul tuo blog... Mi spedisci nuovamente il tuo indirizzo mail?
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