QUELLA BISCA DEL FILO'
la questura di Treviso dichiara guerra alle bische clandestine, quei luoghi di ritrovo dove loschi individui si giocano fortune tra carte e tavoli verdi. Pugno di ferro e nessuna pietà. Con brillante a ammirevole zelo le forze dell'ordine hanno colpito duro soprattutto uno delle bische più note della provincia, "Il filò" di Breda. Ogni giorno attempate signore si sfidavano a giochi oltre modo pericolosi come la temibile "bestia", sfida a carte trevisane meglio nota come "batar a carta". Sul piccolo tavolo di legno del filò, ogni santo pomeriggio che il Signore ha mandato in terra, passavano vere fortune ben nascoste tre puntate da brivido a colpi di uno o due centisimi di euro. Somme che, diciamolo senza timore alcuno, possono mandare sul lastrico chiunque. Per rompere questa catena del vizio, la questura ha inviato una circolare con la lista nera dei giochi da cancellare: oltra alla "bestia", ramino, sette e mezzo, primiera ma anche morra, dadi e testa o croce. A breve il veto toccherà anche scopa e briscola. Tutto proibito. La presidentessa del filò ha tentato una disperata difesa: "Credo che agli anziani si debba lasciare qualche passatempo per fare trascorrere loro qualche ora in serenità. Il gioco d'azzardo, sinceramente, è un'altra cosa. E' molto peggio lasciare l'intero stipendio ai videogiochi del bar o spendere decine di euro per comprare gratta e vinci che giocare a bestia puntando, sì e no, un euro". Parole che dimostrano un chiaro tentativo di gettare fango sulle forze dell'ordine impegnate in un'opera moralizzatrice senza pari in Europa.
Purtroppo è tutto vero, non resta che scherzarci sopra.....
Purtroppo è tutto vero, non resta che scherzarci sopra.....
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