martedì, novembre 08, 2005

CAPELLO, CAMORANESI E IL VIP MANCINI

"Se fossi in Camoranesi avrei paura del sorriso di Moggi e Capello", così un giornalista in una delle trasmissioni sportive di chiacchiere e fuffa della domenica sera. Si commentava il fallaccio di Camoranesi su Lucarelli del Livorno, una risposta eccessiva dopo una piccola provocazione. Un fallo da espulsione, ma che l'arbitro ha sanzionato solo con un cartellino giallo. A mandare fuori Camoranesi ci ha pensato però Capello sostituendolo subito nonostante fosse entrato da pochi minuti. L'italo-argentino, sangue caliente, non l'ha presa bene e si è accomodato in panchina visibilmente contrariato dicendo pure qualche parola di troppo al mister che non ha fatto una piega. Ma che si è fatto sentire. Alla Juve funziona così: i panni sporchi si lavano in famiglia e Camoranesi non deve aver passato un bel quarto d'ora alle prese con Capello e Moggi intenti nel fargli capire che, alla Juve, certe scene non si fanno. Oggi Moggi si è limitato a dire che "Camoranesi deve darsi una calmata", senza calcare troppo la mano.
Ammirevole comunque il gesto di Capello che non ci ha pensato due volte nel togliere un giocatore troppo nervoso dando un messaggio chiaro alla squadra: o si riga dritto o non si gioca, a prescindere dal nome. Alla Juve questo lo può fare perchè ci sono delle regole e vengono fatte rispettare. Da altre parti è più difficile anche perchè mancano gli allenatori di polso. Un esempio? Il vip Mancini....

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Secondo me sono altre le cose che distinguono (in positivo) la Juve dall'Inter, non questa. Capello non ha tolto Camoranesi per dare un segnale, l'ha tolto semplicemente perché gli sarebbe seccato giocare in 10 (cosa che sarebbe accaduta presto visti i nervi a fior di pelle che aveva l'italo-argentino)

2:07 AM  
Blogger bucaniere said...

Non sono d'accordo: la partita stava finendo, il Livorno era già in 10 e sotto di due gol, Camoranesi poteva tranquillamente restare in campo. Secondo me Capello, che lo aveva sostituito alla stessa maniera contro il Bayer e sempre perchè troppo nervoso, ha voluto mandare un segnale alla squadra e al giocatore. Cosa che non tutti gli allenatori hanno il coraggio di fare. Che poi tra Capello e Mancini, o tra Mancini e Ancelotti, ci sia un abisso è evidente.

2:20 AM  

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