STAMPA-GIUNTA: NERVI SCOPERTI
Giorni difficili per i giornalisti trevigiani che si occupano dei fatti di Ca' Sugana. Dopo lo sconcertante episodio raccontato da lettera Ventidue (letteraventidue.blogspot. com), un altro fatto testimonia una tensione sempre più alta.
L'altro giorno un collega, nel corso di una telefonata, ha violentemente litigato con un assessore per una questione veramente da poco. Il giornalista in questione aveva telefonato semplicemente per aver qualche particolare in più su un intervento in centro annunciato dal Comune con un comunicato che più scarno non si può, tre righette buttate là. Niente di particolare quindi, semplici dubbi risolvibili con una chiacchierata di pochi secondi. Ma l'assessore ha cominciato a rispondere per monosillabi senza sbottonarsi, quasi timoroso di dire che i lavori sarebbero iniziati mezz'ora prima o mezz'ora dopo. E, sia chiaro, non si trattava di confidenze ma di semplici informazioni come durata dell'intervento, modalità, scopi ecc. Tra le altre cose, tutti particolari utili per i cittadini che vorrebbero essere informati su eventuali nuovi cantieri. Ma niente, l'assessore ha voluto fare il misterioso tenendo un atteggiamento irritante su una questione banalissima, al punto che il giornalista è sbottato e gli ha detto cosa pensava di lui, della sindrome da accerchiamento in cui è precipitata la Giunta e di questo modo di amministrare e soprattutto di comunicare.
L'altro giorno un collega, nel corso di una telefonata, ha violentemente litigato con un assessore per una questione veramente da poco. Il giornalista in questione aveva telefonato semplicemente per aver qualche particolare in più su un intervento in centro annunciato dal Comune con un comunicato che più scarno non si può, tre righette buttate là. Niente di particolare quindi, semplici dubbi risolvibili con una chiacchierata di pochi secondi. Ma l'assessore ha cominciato a rispondere per monosillabi senza sbottonarsi, quasi timoroso di dire che i lavori sarebbero iniziati mezz'ora prima o mezz'ora dopo. E, sia chiaro, non si trattava di confidenze ma di semplici informazioni come durata dell'intervento, modalità, scopi ecc. Tra le altre cose, tutti particolari utili per i cittadini che vorrebbero essere informati su eventuali nuovi cantieri. Ma niente, l'assessore ha voluto fare il misterioso tenendo un atteggiamento irritante su una questione banalissima, al punto che il giornalista è sbottato e gli ha detto cosa pensava di lui, della sindrome da accerchiamento in cui è precipitata la Giunta e di questo modo di amministrare e soprattutto di comunicare.
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