E VAI COL BASKET-MERCATO!!
La Benetton ha vari problemi da risolvere tra cui quello del play. Partito Bulleri, il neo coach David Blatt deve sciogliere il nodo legato alla regia. Tanti i nomi che si fanno in questi giorni, due su tutti: l'italiano Marco Modente e l'americano Duane Woodward. Il primo è in "uscita" (vero Nietzsche?) da Reggio Emila reduce da un'ottima stagione. Sulle sue tracce però si sono scatenati in tanti: oltre a Treviso, ci sono anche Milano (e per lui sarebbe un ritorno) e Varese. Di certo il ragazzo, che si sta ben comportando anche in Nazionale, piace molto a Gherardini. Mordente però potrebbe ricoprire il ruolo di rincalzo sia per il play che per la guardia. Per il posto da titolare ci vuole altro. E quindi eccoci arrivati al secondo nome nella lista del Gm trevigiano: Duane Woodward. Americano, ultimo campionato a Roseto dove ha incantato trascinando gli abruzzesi ai play off. Sarebbe l'uomo giusto per guidare il quintetto biancoverde, ma la Benetton deve vincere la concorrenza di Siena.
Viene dato in partenza, nonostante le smentite degli ultimi tempi, Denis Marconato. La corte del Barcellona è insistente e non è detto che di fronte ad una sostanziosa offerta la Benetton non possa rivedere l'incedibilità del capitano (ma poi si dovrebbe trovare un altro centro capace di stoppare, prendere rimbalzi, creare spazi e trattare la palla come un "piccolo". Mica facile....). I catalani dopo l'arrivo del nuovo ds Zoran Savic (ex Fortitudo) sono scatenati e vogliono centrare anche un altro colpo: strappare proprio alla Fortitudo e alla Nba (dove potrebbe tranquillamente approdare) Matiaz Smodis.
Parliamo di ex: l'indimenticato Tyus Endey, terminata la sfortunata esperienza romana, sembra indirizzato verso Napoli dove Piero Bucchi lo accoglierebbe a braccia aperte dopo averlo allenato a Treviso nel 2000. Infine Uros Slokar, proprietà della Benetton ma dato in prestito a Udine nell'ultima stagione: ai draft Nba è stato scelto con il numero 58 (secondo giro se non sbaglio) dai Toronto Raptors. Poteva andare meglio. Ma mi chiedo: come può un giocatore che non riesce ad essere protagonista in Italia sfondare tra i professionisti americani? Se mai andrà in Canada passerà inevitabilmente gran parte del suo tempo a guardare gli altri giocare. E' vero, guadagnerà un sacco di soldi (ne prenderebbe molti anche in Europa, ma giocando) però senza migliorarsi: ha senso?